
YACOVELLI - Doppelganger
Tra gli appassionati di musica circola con insistenza una domanda: ma il rock, nudo e crudo come lo conoscevamo un tempo, esiste ancora? Il rock non muore mai, ma sicuramente negli ultimi anni è stato un po' annacquato, almeno rispetto a qualche tempo fa. Naturalmente bisogna considerare le varie epoche che si sono susseguite, dove ha dominato questo o quel tipo di genere rock.
Ogni musicista gioca secondo le sue regole e costruisce il rock a lui più congeniale e, in questo "mare magnum" di rockettari, emergono come un faro nel buio della tempesta gli Yacovelli, che si fanno pionieri del più autentico rock, dal grunge al punk, delle epoche passate.
Il gruppo offre un grintoso mix di punk e neo-grunge in "Doppelganger", una canzone dal caos ordinato dove riecheggiano influenze di mostri sacri del passato, dai Nirvana ai Foo Fighters. Nonostante i riff incendiari, una batteria martellante, urla a squarciagola e linee di basso profonde, è la melodia che domina.
Da un punto di vista narrativo, "Doppelganger" analizza le crisi d'identità che viviamo nelle nostre giornate, tra chitarre ringhianti e texture sonore ben stratificate. Il brano si apre con un assolo di chitarra simile ad una sirena distorta, che inizia a disegnare quel confronto interiore tra le due identità che convivono dentro di noi e che combattono per emergere e sopraffare l'altra.
Nel testo Alex Yacovelli, frontman della band, racconta la confusione di vedere uno sconosciuto nel proprio riflesso. Eh sì, perché a volte non ci riconosciamo guardandoci allo specchio, forse perché non siamo come vorremmo essere o magari perché facciamo cose che mai ci saremmo aspettati di poter fare.
Il testo parla proprio di quel disorientamento morale che si viene a creare in queste circostanze, rispecchiando le svolte più oscure della vita. Il ritornello si intensifica a ogni ripetizione, per poi concludere in un'esplosione fragorosa e liberatoria. Frasi come: "Oggi ho visto me stesso nella faccia di un altro" sono significative e ci portano in un viaggio nell'anima del protagonista, che lotta con l'idea di un doppio di se stesso che si è trasformato nel suo lato oscuro.
Signori e signore, questo è rock puro, tagliente e affilato come la lama di un coltello non solo da un punto di vista musicale, ma anche narrativo, e noi, amanti di questo genere, ne avevamo bisogno come il pane!
Nella stessa musica c'è un senso di urgenza che spinge l'ascoltatore ad affrontare i demoni che convivono dentro di lui e a guardarsi in faccia per capire chi è realmente. "Doppelganger" è un'esplosione di energia, che dimostra la straordinaria abilità artistica degli Yacovelli di raccontare emozioni crude ma vere.