XAFRAN - Find A Way

13.09.2022

L'isolachenonc'è (eh sì, nel celeberrimo libro è scritto proprio tutto attaccato) si chiama così per una ragione ben precisa: chi ne nega l'esistenza è sprovvisto di fantasia, di immaginazione. Crede non possa esistere nulla al di là della propria comprensione razionale, della logica canonica. 

E così si perde l'opportunità meravigliosa di vivere un viaggio all'interno della propria mente, di esplorare angoli fantastici e creare il proprio mondo. Perché ogni isola è unica, e contiene tutti gli elementi della fantasia di un bambino. Ma noi adulti, spesso, lo dimentichiamo. E facciamo morire l'isola.

Per fortuna, c'è sempre qualcuno che continua a credere nell'isolachenonc'è nonostante il passare del tempo. Parliamo di Xafran e del suo EP di debutto "Find A Way". 

Cosa c'entrano Capitan Uncino, Wendy, Campanellino e le sirene con tutto questo? Semplice: Xafran è un creatore di isole di pace e fantasia, mondi fantastici nascosti nella nostra società moderna, iper-performativa e iper-connessa. Le onde del synth dipingono per noi paesaggi lussureggianti e le emozioni creano una strada per l'isola. Tutto è magico e distante dal mondo che conosciamo.

Xafran, produttore e artista con sede a Washington D.C., ha deciso di cimentarsi in un'impresa di elettronica sperimentale per annunciare il suo saluto al mondo della musica. E lo ha fatto incredibilmente bene. 

Find A Way riesce a lasciare il segno attraverso melodie sottili, linee sonore lievi, senza mai raggiungere altezze straordinarie o rumori assordanti: esattamente come un flauto di Pan che conduca fra le stelle. Questa strada appare a volte come un labirinto elettronico, confusionario, luminoso e pieno di voci elaborate e modificate. Ma tutto ha senso, perché in questa isolachenonc'è sincopata e postmoderna le regole sono quelle.


L'EP composto da quattro tracce si apre con "Find a Way" che dà il titolo all'opera. Sulle orme di un affascinante tema melodico, quasi come seguendo le tracce dei nativi sull'isola, camminiamo su un sentiero sterrato verso un luogo curioso e ignoto mentre l'ambiente circostante cambia delicatamente. Quando si arriva, stupore e meraviglia.

 "Feeling Cold About It" è emotivamente più sensibile, permette ai sentimenti di diventare immersivi. Catartico e cinematografico, il brano drammatico abbraccia l'oscurità e la tristezza con grazia, accettando il destino. 

"Running Out Of Daylight" è complesso e indecifrabile. Si pone al limite alla fine del mondo, sensuale e introspettivo. C'è chiarezza nella bellezza, malinconia nella luminosità. 

L'EP si conclude con "Retro Eyes". La traccia è moderna, ma c'è un omaggio e un desiderio che ammicca alla gloria del secolo passato. Le melodie richiamano gli anni '80, con suoni iconici che evocano un turbinio ricordi: ed esattamente come un ricordo, un'impressione, svanisce etereo.

Forse doveva far ritorno all'isolachenonc'è. Speriamo torni presto da noi a raccontarci altre storie della buonanotte.