WILLIAM SANFORD - Boomer Vibe "Sessions"

13.10.2022

Chi non si è mai sentito dare del boomer? Le cosiddette "nuove generazioni" hanno coniato questo termine da qualche anno, lasciando che si spargesse a macchia d'olio nel web con la velocità che solo un buon punto per il Wi-Fi può permettere.

In pratica possiamo identificare il boomer come l'individuo arcigno e lamentoso che passa il suo tempo a criticare l'atteggiamento meno conservatore e più "immediato" delle nuove generazioni.

La troppa tecnologia a disposizione di solito è il motore portante delle critiche che tendenzialmente vengono mosse ai Millennial e alla Gen-Z, come se il progresso fosse una colpa, la libertà di opinione un privilegio non meritato.

Dall'altra parte, come il rinculo di un colpo d'arma da fuoco, la risposta di molti esponenti delle "new generations" tende ad essere altrettanto forte. Oggigiorno qualsiasi atteggiamento nostalgico di chiunque abbia passato i trent'anni è a rischio della replica "ok boomer", che sia per ricordare i tempi in cui giocavamo al Nintendo 64 o far notare che Harry Potter non è una saga così vecchia come si può pensare.

William Sanford, dall'Indiana, ci presenta un album che è più che musica elettronica. E' un manifesto. Boomer Vibe "Session" è un mix psichedelico di generi diversi, e in quaranta minuti circa d'ascolto le nostre orecchie possono spaziare dall'ascolto di musica elettronica in ottimi synth, ma anche di note jazz calde e trascinanti, unite a una serie di titoli che strappano ben più di un sorriso e di una riflessione.


Impossibile non nominare Pluto Will Always be a Planet in a Boomer's Heart, un brano che si fa manifesto di un'ostinata convinzione, pieno di note decise e sottili, un po' come la testardaggine di noi Boomer, incapaci di accettare la decisione della Nasa di declassare Plutone a satellite di Caronte.

Space Race sembra catapultarci all'interno di una sala giochi: noi, figli di quei famosi Boomer che a inizio anni Duemila ritornavano al cinema per vedere un nuovo film di Star Wars. Tra i synth elettronici sembra quasi di sentire ancora il rumore dei laser dei vecchi cabinati mentre cercavamo di battere il nostro record personale alle corse virtuali degli Sgusci, improvvisandoci novelli piloti come Anakin Skywalker.

E viene quasi scontato pensare che in un mondo in continuo mutamento, di tanto in tanto restare un po' attaccati ai nostri sé passati non è qualcosa che dev'essere per forza vista come portatrice di negatività. Pur con la testa alta verso il presente, possiamo permetterci di restare qualche istante nel passato come ci mostra Boomer's Got a Gramophone in beats ritmici che possono garantire un momento di respiro, un ritorno a qualcosa di comodo prima di ributtarci a testa bassa in questo grande caos del mondo contemporaneo.