WE ARE TO BLAME - Duality II

21.11.2023

Lunga e impervia è la strada che conduce in cima alla montagna innevata. Mentre procediamo a fatica su quel sentiero un vento ghiacciato ci colpisce in volto come a voler dissuaderci dal compiere quell'impresa. Sentiamo l'ululato dei lupi alle nostre spalle e abbiamo l'impressione che si avvicini sempre di più. 

Finalmente scorgiamo la fine di quel percorso tortuoso e raggiungiamo la sommità del monte. Lo spettacolo che quell'altezza ci offre è meraviglioso: picchi innevati ovunque e intorno a noi solo il gelo e la natura silente. Davanti a quella sublime vista ci sentiamo piccoli ed insignificanti e in testa ci ronza solo una domanda: che senso ha l'uomo davanti a tanta magnifica perfezione?

Le parole che hanno aperto questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo EP dei We Are To Blame intitolato Duality II. Con questo magnifico album la band svedese riconferma il proprio talento con una raccolta di sei brani che ci avvolgono come la fredda morsa dei ghiacci su cui si staglia salvifica la calda voce di Alice Harvig che ci conduce tra i paesaggi sonori del Circolo Artico.

Il primo brano che ci viene offerto è I Want This To End. Un tema di chitarra pulita emerge dal silenzio per portarci rapidamente nell'occhio del ciclone. La chitarra distorta riprende la melodia iniziale che sfocia in un riff ritmato che diventa la base del cantato. La sezione ritmica picchia forte mentre le note della voce danno vita alla narrazione. Il pezzo procede possente e romantico dandoci un primo assaggio dell'EP.

Il secondo brano è Be Here che si apre sui toni emozionanti del symphonic metal. Lo stile della band incorpora molti elementi mutuati dalle varie declinazioni del metal moderno: dal progressive, al gothic. Questo brano cadenzato sintetizza lo spirito espressivo della band tra melodie accattivanti e una solida base ritmica carica di groove e aggressività.

Into The Fire è un pezzo frenetico e graffiante in cui emerge con forza la preparazione tecnica del combo. Il sound del pezzo è estremamente ricco, le tastiere riempiono l'ambiente, saturo di ritmiche serrate sui cui interviene drammaticamente una voce in growl a ribadire il legame con il melodic death metal di matrice svedese della band.

Fall from Grace si apre come una romantica ballad in cui la voce si appoggia con grazia alle melodie del pianoforte. Il pezzo procede con un andamento galoppante tra ritmiche stoppate e fraseggi evocativi. La linea melodica della voce si intreccia al pesante tessuto ritmico offrendo respiro e leggerezza ad una traccia grintosa e malinconica.

Something Is Coming For Us presenta una melodia ispirata all'heavy metal classico con riff su porzioni scalari ed un ritmo dinamico e snello. Il suono dei We Are To Blame ci appare sia caldo che algido in un turbinio di note avvolgenti e riff spigolosi su cui si stagliano assoli pieni di gusto e feeling.

Il pezzo che chiude l'album è una versione acustica di Be Here. Le teatrali orchestrazioni della versione originale sono sostituite da un affascinante trama di pianoforte che sembra duettare appassionatamente con la voce sensuale di Alice, che in questo contesto sfoggia un'espressività ancora più convincente assecondando magistralmente le dinamiche piano e forte della tastiera.

Un EP perfetto sotto ogni punto di vista che ci consegna una band che ha affinato alla meraviglia le proprie micidiali armi.