UNCA JOHN - Replaced by Robots

29.08.2023

La folle corsa tecnologica che stiamo osservando in questi anni potrebbe produrre degli effetti disastrosi su tutta la società. Osservando la storia è lampante come il progresso tecnologico abbia migliorato le condizioni di vita delle persone. I lavori più faticosi e pericolosi sono delegati alle macchine, ma se ci pensiamo bene ogni innovazione tecnologica ha portato alla scomparsa di una figura professionale.

Oggi si parla molto dello sviluppa delle intelligenze artificiali che potrebbero rendere inutile ed obsoleto il ruolo dell'uomo sostanzialmente in ogni campo. Il rischio di essere sostituiti dai robot è concreto perché i lavoratori costano in stipendi, contributi, malattie pagate, scioperi etc. Le macchine non mangiano, non si riposano, non chiedono aumenti, non fanno figli e la lista è ancora lunga. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

Le parole in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ultimo singolo di Unca John intitolato per l'appunto, Replaced By Robot. In questo brillante brano rock il cantante nasconde dietro un certo velo di ironia una preoccupazione concreta per la diffusione della tecnologia avanzata nei luoghi di lavoro che comprende anche la produzione della musica.

Il brano ha un sound punkeggiante in cui scorgiamo qualche eco del rock anni '60. La canzone si apre con un bel riff su cui viene eseguito un tema vivace di chitarra elettrica. Il pezzo ha un bel tiro che attira da subito la nostra attenzione. La strofa mette da subito le carte in tavole, ossia la preoccupazione per un futuro in cui non ci sarà più lavoro per le persone perché sarà svolto dai robot.

La linea melodica è vivace e quando arriviamo al ritornello siamo raggiunti da un atmosfera surreale con cori alla Beach Boys che dissimulano la serietà dell'argomento trattato. Dietro questa apparente solarità si nasconde infatti una critica molto precisa all'eccessiva applicazione della tecnologia.

Anche il mondo della musica rischia grosso. Se pensiamo che grazie alle AI possiamo ascoltare Freddie Mercury cantare un brano dei Beatles che non ha mai registrato ci sentiamo scossi da un brivido inquietante che ci mette di fronte alla potenziale inutilità dell'uomo in tutti i settori, anche quelli artistici.

Non ci sarà più bisogno delle persone per scrivere musica, girare un video, recitare in un film, redarre un libro e chissà quante altre cose. Il brano affronta questo tema in modo divertente, ma non banale.

Si ironizza sui bisogni dell'uomo che le macchine non hanno come mangiare le ciambelle o chiedere una riduzione delle tasse, ma il messaggio di fondo che possiamo cogliere è quello che per i lavoratori si potrebbe mettere davvero male in futuro.

Unca John oltre ad essere un musicista è anche un insegnante di Economia, altra mansione che potrebbe essere svolta da un robot. Dove andremo a finire se le cose andassero in questo modo? L'unica soluzione sarebbe quella di un reddito universale, anche perché se nessuno lavora chi comprerà le cose prodotte dai robot? Sicuramente non i robot, perché tra le loro caratteristiche c'è quella di non aver bisogno di niente.