TUULIKKI BARTOSIK - Playscapes

25.01.2023

Un musicista affermato ha l'occasione di visitare tantissimi luoghi. La promozione di un album è legata all'attività live che porta l'artista ad esibirsi oltre i confini del suo luogo d'origine. In questo modo ha la possibilità di entrare in contatto con culture diverse dalla sua che possono diventare fonte di ispirazione per nuove composizioni. 

Quando visitiamo un paese veniamo affascinati dai paesaggi, ma anche dalle gente, dai diversi stili di vita e ovviamente dalla musica che caratterizza la cultura di una popolazione. Le differenze e le similitudini che riscontriamo con un altro paese ci inducono a riflettere e a riconsiderare le nostre convinzioni. 

Dalle esperienze di viaggio possiamo imparare molto e allo stesso tempo riusciamo a capire meglio anche noi stessi. I viaggi hanno sempre ispirato gli artisti, che alla luce di nuove esperienze, vedono rinnovata e rinvigorita la loro vena creativa.

Playscapes è il nuovo album di Tuulikki Bartosik, un'artista che ci consegna un disco contenente dodici brani che rappresentano un omaggio ad altrettanti luoghi visitati dalla musicista.

Tuulikki Bartosik è una fisarmonicista, ma anche cantante e polistrumentista di origine svedese ed estone che si ispira ai viaggi da lei compiuti per creare composizioni che assumono la valenza di realistiche fotografie in cui possiamo immedesimarci grazie alla vivida interpretazione dell'artista.

L'intero disco è una sorta di diario di viaggio delle emozioni che il luogo visitato ha suscitato nella fisarmonicista. In questo resoconto musicale possiamo apprezzare la sua scrittura che risulta matura ed originale. Il suono del disco risulta molto caldo anche grazie al suo strumento, la fisarmonica che dona un tocco di romanticismo ad ogni pezzo. Le composizioni risultano incredibilmente espressive nel loro funzionale minimalismo formale che è valso all'artista l'accostamento alle suggestioni musicali di Eric Satie.


Sono molti gli elementi che attirano la nostra attenzione ed ammirazione in questo disco, primo fra tutti l'utilizzo dell'elettronica in aggiunta agli strumenti tradizionali che vengono spesso arricchiti attraverso l'accostamento con una studiata rumoristica e suoni in presa diretta che sembrano rendere ancora più palpabili le atmosfere evocate.

Nelle parole dell'artista questo disco può essere interpretato in vari modi a seconda dell'umore con con cui viene affrontato l'ascolto. Un disco, sempre secondo la musicista, che può essere usato come colonna sonora di sottofondo mentre si svolgono altre attività oppure assaporato in senso più assoluto concentrandosi sulle singole tracce.

La musica di questo album riesce a risvegliare alcune zone della nostra mente collegate ai ricordi che prendono forma al suono delle intense melodie che permeano il disco.

A nostro modo di vedere questa raccolta di brani è un'esperienza sonora davvero intrigante in cui riusciamo ad indagare la sensibilità di un artista poliedrica che ci regala la sua interpretazione del mondo inteso come patrimonio culturale dell'umanità.