TIRED COSSACK - I Know, I Guess

22.10.2023

Siamo al volante della nostra macchina e stiamo affrontando un viaggio abbastanza lungo. Accendiamo la radio in cerca di qualcosa di interessante che ci tenga svegli e vigili, ma tutto quello che viene trasmesso dalle varie emittenti non ci piace affatto. Brani dance, pop da classifica, musica da discoteca...niente di bello.

Decidiamo di accostare la macchina e cercare nel porta oggetti qualche CD. Nostro figlio ha lasciato un disco dalla copertina bizzarra in cui c'è un uomo di spalle con t-shirt bianca, jeans e un paio di stivali di gomma. La figura è in piedi su una roccia ed è rivolto verso una fitta vegetazione. Decidiamo di dare una chance a quel CD e lo infiliamo nello stereo. Mentre ascoltiamo un brano dopo l'altro un sorriso compare sul nostro viso e pensiamo: meno male che mio figlio ha i miei stessi gusti musicali!

Nella nostra mente il disco che viene riprodotto nella scenetta immaginaria descritta nell'introduzione di questo articolo non può che essere l'ultimo album del progetto musicale Tired Cossack intitolato I Know, I Guess. In questa meravigliosa raccolta di brani l'artista ucraino-canadese ci regala dodici stupende canzoni di indie rock contaminato con l'alternative, il grunge, il country ed il folk offrendoci un'esperienza d'ascolto assolutamente coinvolgente.

Il brano che apre l'album è Sardine, un mid tempo alternative rock dai toni brillanti su cui aleggia un'atmosfera in bilico tra malinconia e ottimismo. La linea melodica della voce serpeggia tra le ricche trame del brano con un timbro etereo e sinuoso che si fonde al groove del pezzo. New Binge è un pezzo decisamente rock. Un riff di chitarra ispirato dal grunge apre la traccia che si sviluppa poi attraverso suggestioni psichedeliche e caotiche creando un effetto ipnotizzante.

Cowboy si presenta come un brano rock dai toni caldi e sognanti. I riverberi della voce e degli strumenti riempiono l'ambiente di vibrazioni ruvide e ronzanti ancora una volta di matrice anni '90. Upper si apre con una ritmica bizzarra di chitarra che sfocia in un tempo sincopato e vivace. Il pezzo ha una struttura insolita e sperimentale che ci colpisce per la sua imprevedibilità.

Il pezzo successivo è Dingo Starr e rappresenta un'incursione nel post punk e nelle oscure atmosfere della new wave. Downer è una ballad acustica introspettiva e cupa. La chitarra acustica che accompagna la voce viene "disturbata" da suoni misteriosi e persistenti e dissonanze volute che danno al brano un aria pesante e disperata. 

Korean Baseball si sviluppa su un ostinato melodico che viene ripetuto in loop e sopra il quale viene costruita l'intera canzone. Il giro di basso punkeggiante traina così l'intero pezzo che ci riporta alla fine degli anni '90.

Tin è un altro pezzo che trae spunto dalle melodie taglienti ed i ritmi intensi della dark wave con una fresca spruzzata di modernità. Con Sleepy Beepy facciamo un'immersione in un clima più introspettivo che non fa scemare la quantità di energia e di vibrazioni di cui abbonda il disco.

Casio si apre come una ninna nanna inquietante per trasformarsi in una stralunata ballad decisamente interessante. Zubov si esprime su sonorità squisitamente anni '90, attingendo al linguaggio disperato e oscuro del grunge. La traccia che chiude l'album è Voice, un brano lento e cupo, frastornante nelle sue melodie intense e sofferte.

I Know, I Guess è un incredibile viaggio in tutto quello che c'è stato di magnifico nel rock degli ultimi quarant'anni, ma filtrato attraverso lo stile unico e peculiare di una band che darà enormi soddisfazioni.