THE STARKILLERS - Are You Thinking Of Me
Ce lo ricordiamo più o meno tutti. Quel momento, preciso e doloroso, in cui abbiamo iniziato a pensare che la nostra relazione non stesse andando bene, che ci fosse qualcosa che non andava. Non detti, frustrazioni, bandierine rosse e tratti di tossicità. Tutti segnali che ci hanno fatto allontanare dall'altra persona, che ci hanno spinto a prendere una decisione. Ma quel primo istante, quello in cui abbiamo realizzato, è impresso nella nostra memoria. Ed è difficilissimo da raccontare.
Ci sono riusciti i The Starkillers, una band rock alternativa con una lunga storia alle spalle di concerti qua e là nello Utah che nel 2020 ha finalmente deciso di costituirsi come tale: loro sono Jon Omen (voce solista), Chris Panic (bassista), Doc Taylor (batterista) e Mike Fiedel (chitarrista).
La pregressa esperienza insieme sui palchi ha creato una perfetta armonia e sinergia, una componente che spesso ovviamente manca alla formazione di nuove band, dando vita all'ultima uscita del gruppo "Are You Thinking of Me?", una canzone indie pop ipnotica che preannuncia un album molto atteso che sarà incentrato proprio sul tema delle relazioni: le diverse fasi emotive e i cicli di una relazione tossica fino all'inevitabile e salvifica rottura.
In "Are You Thinking of Me?" gli ascoltatori possono immedesimarsi grandemente, grazie al racconto di un legame in cui è solo una persona a portare avanti tutto l'impegno e il carico emotivo, con la costante sensazione che all'altro/a non importi assolutamente nulla di ciò che hanno costruito insieme e di ciò che si vorrebbe costruire in futuro.
Sono proprio gli Starkillers a raccontarsi:
"Con il singolo, volevamo esprimere quel momento difficile in cui sapevi che qualcosa non avrebbe funzionato in una relazione...e la frustrazione che deriva da quella realizzazione e consapevolezza".
Le chitarre supportano benissimo l'inizio del brano, fino a quando si uniscono la batteria dal suono profondo e avvolgente e i cori. Un inizio di grande impatto, che preannuncia l'ingresso della voce solista trascinante e roca e un abbassamento della melodia, creando un'atmosfera perfetta.
Giunti al ritornello, è tutto molto rock, appassionato e potente. I cori continuano a ritornare per segnare le diverse sezioni della canzone e conferiscono un'atmosfera quasi da stadio veramente apprezzata. Al minuto 2:30 c'è un momento bellissimo dal punto di vista melodico, con tamburi gloriosi e delle chitarre potentissime e sopra le righe.
Alla fine, nonostante tratti un argomento tosto e sensibile che potrebbe sembrare molto triste, la canzone ci parla di un momento di profonda connessione con noi stessi in cui capiamo cosa non va nella nostra vita e decidiamo di cambiarlo. Un potente atto di amore verso di noi, di rinascita e di consapevolezza. Ed è proprio questo a rimanerci dentro dopo l'ascolto: una sensazione di liberazione.