THE PULLTOPS - Better Life
Ci sono dei giorni i cui avvertiamo una certa inquietudine, che si insinua nel nostro cervello e che non abbiamo modo di sedare. Non sappiamo esattamente di cosa si tratti. Simile ad una mano che ci stringe lo stomaco ci sentiamo mentalmente paralizzati, non riuscendo a pensare ad altro. Questo senso di inadeguatezza ci perseguita facendoci sentire fuori luogo, stranieri in casa propria.
Il fatto è che anche se abbiamo seguito la "retta via" e ci siamo dotati di tutti gli orpelli che la modernità impone non riusciamo ad identificarci con un sistema al quale abbiamo aderito solo formalmente. Se sentiamo che questo stile di vita e questo posto non ci appartengono significa probabilmente che è così. Qual è allora cassa nostra? Chi siamo veramente e cosa vogliamo dalla nostra vita?
Le considerazioni che hanno aperto questo riassumo a grandi linee l'argomento trattato nell'ultimo singolo della band The Pulltops intitolato Better Life. In questo imponente brano indie-rock il duo di Milwaukee canta dei sentimenti delle emozioni che si provano nel sentirsi persi in un mondo in cui non riusciamo a trovare il nostro posto ed il nostro scopo.
Better Life mischia sapientemente elementi retrò e produzione moderna creando un suono compatto che suona al tempo stesso vintage e contemporaneo.
Il brano inizia con una trama di synth che presenta la progressione armonica della strofa. Altri elementi convergono in questa minacciosa introduzione spianando la strada alla voce. Il tempo del brano è lento, ma il pezzo ha un incedere compatto e inquadrato. Le tastiere disegnano un ambiente oscuro su cui la voce comincia a cantare una melodia riflessiva che asseconda l'atmosfera inquieta della traccia.
Velocemente arriviamo al bridge che presenta una maggiore apertura di toni. In un attimo siamo al ritornello dove la voce esplode con tutta la sua rabbia e frustrazione. In questa sezione il tempo è dimezzato, esasperando il clima plumbeo e opprimente con tastiere drammatiche che enfatizzano gli accenti della batteria. A circa metà del brano assistiamo ad una variazione di passaggio in cui cresce ulteriormente l'orchestrazione del pezzo, che si arricchisce di cori e chitarre.
Una nuova strofa segue questa sezione consegnandoci ora un'ambientazione più calma in cui è possibile percepire una nota di speranza. C'è una grande cura per i dettagli nell'arrangiamento di questo brano che varia operando a volte per sottrazione ed altre per addizione, bilanciando alla perfezione l'incedere della narrazione.
La strofa bypassa il bridge e torna dritta la ritornello, rabbioso e disperato, senza lasciarci il tempo di riprendere fiato. Il brano si chiude pesante e maestoso con un'ultima sezione strumentale che fa calare il sipario su questa canzone.