THE PSYCHSOMATICS - Seams of Expectation
Immaginiamo di trovarci all'interno di una piscina. Galleggiamo sulla superficie con gli occhi chiusi e i suoni ci raggiungono ovattati perché attutiti dalla massa d'acqua in cui siamo immersi. Proviamo una profonda sensazione di pace e tranquillità e le nostre braccia e gambe sono completamente rilassate. Ad un certo punto apriamo gli occhi, prendiamo un grosso respiro e ci tuffiamo in profondità.
Da sott'acqua guardiamo verso l'alto e vediamo i meravigliosi scintillii dei raggi di sole che si rifrangono sulla superficie. E' uno spettacolo sublime che ci riempie gli occhi. Nuotiamo in quel liquido come se stessimo fluttuando a mezz'aria in assenza di gravità. Ci sentiamo liberi e felici, riemergiamo per prendere di nuovo fiato e torniamo sott'acqua.
Le immagini evocate nell'introduzione di questo articolo descrivono alla perfezione le atmosfere sonore contenute nell'ultimo album dei The Psychsomatics intitolato Seams Of Expectation. L'album è un gioiello di musica moderna, un psych-rock di grande effetto in grado di catturare la nostra attenzione fin dalle prime note.
I The Psychsomatics nascono dalle ceneri degli Holy Water Buffalo che si sono sciolti a causa di divergenze musicali tra i componenti. Steven Siggard e Zac McDonald decidono di ricominciare da zero seguendo quelle intuizioni musicali che sono state il frutto della discordia nella precedente formazione.
I nove brani di Seams Of Expectation sintetizzano metaforicamente l'azione del rimettere insieme i pezzi di un progetto andato in frantumi per costruirne uno nuovo e migliore. Esiste una antica tradizione cinese che consiste nel riparare un vaso rotto con colate di oro fuso. In questo modo non solo viene recuperata l'integrità dell'oggetto, ma ne viene aumentato il valore. Seguendo l'insegnamento di questa pratica i due membri reduci degli Holy Water Buffalo fondano questo nuovo e avvincente progetto.
L'album ha un sound avvincente che affascina e coinvolge. Ritmi dinamici si fondono ai morbidi suoni delle chitarre e dei synth creando un'esperienza di ascolto che conquista dalla prima all'ultima traccia. L'iniziale Alien Friends si impone come biglietto da visita per questa raccolta di brani che ci mostra fin dalle prime note il mood dominante dell'album.
Pur essendo un disco dalle sonorità decisamente moderne, si possono cogliere delle analogie espressive con alcune band anni '60. E' riscontrabile infatti un attitudine spensierata e solare come su Descend 2 Rise o Whoever Asked To Live che richiamano alla memoria lo spirito della Swinging London.
Un elemento che colpisce particolarmente la nostra attenzione è il lavoro del basso sia in termini di tecnica che di suono. Senza nulla togliere alle liriche e alle chitarre dobbiamo affermare che la sezione ritmica di questo album è uno dei punti di forza dell'intero lavoro, il cuore pulsante del disco.
Sarebbe opportuno parlare in modo più approfondito di ogni singola traccia, ma non avendo spazio a sufficienza ci limitiamo a consigliarne l'ascolto a tutti, davvero un grande album!