THE MARGARET HOOLIGANS - Turntable Tribulations

06.11.2022

Quando sentiamo invocare una rullata di tamburi per presentare una celebrità, il nostro istinto è quello di alzarci oppure sederci tanto forte è l'emozione trasmessa dall'attesa che qualcosa abbia inizio.

Un rullata di tamburi si sente spesso alla fine di una canzone o durante l'ultimo brano di un concerto che ne annuncia quasi sicuramente la fine e a pensarci bene, la nostra reazione emotiva non cambia. La sensazione di turbamento che il pubblico sente, se il concerto ha rispettato le nostre aspettative, è forte e batte fino all'ultimo piatto suonato sulla batteria.

TURNTABLE TRIBULATIONS - ultimo album pubblicato dai "The Margaret Hooligans" è un titolo scelto ad effetto dal duo statunitense che ci travolge in un vortice di battiti veloci e incalzanti, come se girassero su un tavolo rotante, simboleggiato dal disco raffigurato sulla copertina.

Fin dalla prima delle nove tracce di cui è composto l'album, "Oh Lord, hit it", un ritmo costante, frenetico, incalzante e travolgente sublima ogni parola e ogni parte strumentale del loro secondo lavoro di cui si potrebbe scrivere e discutere a lungo scendendo nei dettagli, col il rischio di perdere di vista il loro messaggio: divertirsi e ballare a tempo di funk, proto-punk e swing con una marcata evidenza del classico Rock & Roll.

La qualità della loro musica è da subito evidente, mentre l'armonia delle vibrazioni che trasmette è simbolo della stessa unione tra Mr. Strontium e Meg Cratty, voce femminile della band che vibra sfrontata e diretta come le percussioni sempre presenti tra rulli e casse, piatti e charleston, accordi dell'ukulele e suoni sintetizzati tipici della musica elettronica.

Tra i singoli estratti da TURNTABLE TRIBULATIONS, come "Fat Tongue", "Feedback" e "Pete and Roger" risulta evidente la nota ironica che caratterizza il testo delle canzoni; Meg canta del suo rapporto con Mr.Strontium, due personaggi dall'ombra retrò che si divertono nel mostrarsi come in una ballata anni '50 in un'atmosfera fumante delle notti a  tra Pin-up e giovani eclettici che indossano le maschere tipiche di quegli anni.

La settima traccia, "Bippity Boppity" è onomatopea del suo ritmo e marca la caratteristica principale della logica di un disco che ad un primo ascolto sembra esserne priva.

A dimostrazione di questo, è necessario fermarsi sull'ultima traccia che è divinamente ampollosa nel nome e nel suono: "Psycho Diapers" con una durata di oltre dieci minuti di pura musica strumentale tipicamente psichedelica con un marcato senso dell'elettronica. 

È questa la scommessa che TURNTABLE TRIBULATIONS ha voluto proporre al pubblico con un album che fa così tanto rumore al primo ascolto che non può che esserne parte di un esilarante concerto dal successo scontato!