THE BRASS BAMBEES - On With The Show

12.08.2023

Il fenomeno del grunge che ha caratterizzato i primi anni '90 ha portato ad approcciarsi alla musica un'infinità di giovani, anche e soprattutto quelli che vivevano in un piccolo paesino sperduto da qualche parte in Italia. In tantissimi di quei piccoli centri urbani non c'era nessuno tipo di svago e la musica è stato un modo per i ragazzi per evadere dalla noia e dall'emarginazione.

Molti giovani hanno formato delle band scoprendo così la via del rock, ma la loro attività, svolgendosi solo nel territorio locale, si è rivelata soltanto attraverso i suoi cliché negativi: ossia una vita di bevute, feste e casino in cui il lavoro vero era qualcosa per la gente normale. In questo modo chi si era evoluto approcciandosi all'arte finisce per cadere in un triste stile di vita senza prospettive.

L'introduzione di questo articolo si ispira all'ultimo singolo della band The Brass Bambees intitolato On With The Show, un brano appassionante di rock alternativo che narra la storia di un'ascesa e di una caduta. In questo suggestivo brano dai toni acidi la band ci racconta uno spaccato della propria vita legato al loro luogo di origine.

Il brano si apre con un riff di basso su cui la voce roca e grintosa del cantante inizia la sua narrazione. Già dalle note introduttive ci immergiamo in quelle atmosfere cupe e malate tipiche di band come gli Alice In Chains. Il resto della band entra in scena sul ritornello che appare fragoroso e roboante. La batteria e la chitarra in questa sezione si esprimono su due registri stilistici opposti che vanno ad estremizzare il lavoro di basso e voce.

Mentre la batteria va a scavare pesantemente incrementando la profondità del basso, la chitarra va ad esaltare le note del cantato creando così un'ambientazione multi strato e allucinata che sembra voler sottolineare le aspre parole del testo.

La voce si trascina nella narrazione come nel delirio alcolico di un senzatetto che maledice il mondo per la sua condizione. Le parole del ritornello sintetizzano il senso della canzone: entrati in una spirale di degrado e tossicodipendenza si passa in un attimo da essere debitori verso il proprio spacciatore ad essere morti, ed è bastato un solo assaggio per diventare schiavi.

La seconda strofa mostra un arrangiamento arricchito da tutti gli elementi che partecipano cupamente al racconto che procede volutamente rumoroso e stridulo. La band ha scritto questo pezzo ispirandosi a situazioni osservate in prima persona nella piccola città che abitano dove, a detta loro, succede quotidianamente di assistere a scene di dissolutezza e degrado come quelle raccontate nel brano.

Il sound di questo brano cattura in modo decisamente realistico l'argomento della canzone rendendoci partecipi di una realtà a noi nota ed estremamente diffusa anche nei piccoli paesi di cui parlavamo all'inizio di questa recensione.

Davvero un gran pezzo!