TB WHITESIDE - Tales From The Greenhills Tavern

26.02.2024

Sei mai stato in Victoria, uno stato federato dell'Australia? Qui ci sono distese di ampie pianure e a metà dell'800 fu scoperto l'oro, quindi divenne la meta preferita dei cercatori d'oro! Se vuoi fare un salto nel passato e rivivere le ambientazioni country della Victoria, ti basta premere il tasto play e ascoltare l'album "Tales From The Greenhills Tavern" di TB Whiteside che mixa un po' di tutto: folk, rock, blues e country.

L'album comprende 11 canzoni realizzate da TB Whiteside, un ragazzone australiano che ha vissuto nelle vaste pianure della Victoria occidentale. Basta chiudere gli occhi e ti sembrerà di essere in quelle verdi e lussureggianti pianure australiane e quel tocco retrò e western ti riporta indietro nel tempo di almeno 200 anni.

"Tales From The Greenhills Tavern" è un album che è cresciuto e che ha preso vita negli ultimi 25 anni, durante i quali l'artista ha dovuto cimentarsi tra famiglia, lavoro e carriera, fino a partorire la sua creatura musicale. I testi sono molto profondi e trattano argomenti molto variegati, infatti potresti ritrovarti a sorridere e a piangere tra una canzone all'altra.

Per realizzare quest'album TB Whiteside ha chiamato i suoi vecchi compagni di band e al The Barn Recording Studio nel Queensland ha dato vita finalmente a questo progetto che delizierà le orecchie degli amanti del country e in generale della buona musica.

I "Racconti della Taverna Greenhills" iniziano con "Just Singing a Song", una melodia accattivante e traboccante di gioia con la partecipazione di Eva ed Elsa. La canzone parla di come il duro lavoro viene ripagato con la paga settimanale, un brano leggero e pieno di energia che fa partire l'album con la giusta carica.

Il secondo brano è "First World Problems Blues" che, sin dalle prime note di chitarra, sembra riportare in un saloon dell'800 tra brutti ceffi che ti guardano male e che non vedono l'ora di scatenare una bella scazzottata. Un pezzo rigorosamente blues, una rappresentazione ironica e divertente del mondo dove "ci sono troppi maledetti telecomandi tra cui scegliere".

La terza tappa è "Smithy", che con la sua intro coinvolgente parla di un padre di famiglia che è sempre in viaggio. L'armonica e le chitarre vibranti creano un suono rustico e autentico, che dà ancora più forza ed energia alla narrazione.

I ritmi rallentano con "Dooen Pub Blues", il quarto pezzo, per poi arrivare al toccante "Raise Your Glass (Song for Billy)", una produzione country-blues, un inno dedicato ad un amico scomparso. Il sound si fa rilassante e romantico in "One Week", dopodiché si arriva a "From Nothing Comes Something", un pezzo forte e tonico che ci invita a non essere superficiali e a non dare per scontate le cose, soprattutto quelle importanti.

Spazio al romanticismo con "For That Feeling Of Love", una canzone che narra la storia di due giovani che si incontrano sulle progressioni della chitarra acustica e sulle note morbide del pianoforte. Le ultime tre tappe del viaggio sono "The Lone Wolf's Lament", "Something to Remember Me" e "Goodbye", una ballata country vecchia scuola dal cuore spezzato con la quale l'artista ci saluta.

La produzione dell'album ha richiesto 25 anni ma ogni canzone, come il vino, è migliorata anno dopo anno. Non fare passare altri 25 anni però e ascolta subito questo album che delizia le orecchie dei buoni intenditori di musica!