SUNMACHINE - The Nova Effect
L'effetto Nova è quella teoria per cui il bene può derivare da una situazione spiacevole e viceversa. Immaginiamo di fare un viaggio in auto ed a un certo punto buchiamo una ruota. Mentre scendiamo dal veicolo per cambiare la gomma a terra vediamo che c'è un locale sull'altro lato della strada e decidiamo di approfittare di quella pausa obbligata per mangiare qualcosa e andare in bagno.
Quando entriamo rimaniamo sbalorditi dal fatto che il proprietario del locale è un caro e vecchio amico che avevamo perso di vista da anni e che non siamo mai riusciti a rintracciare sui social. Da quel momento riallacciamo i contatti e torniamo a frequentarci. Ecco che una situazione sfortunata ci ha fatto incontrare una persona che altrimenti non avremmo saputo come rintracciare. Questo è l'effetto Nova.
L'introduzione di questo articolo si è resa necessaria per presentare l'ultimo album della band Sunmachine intitolato, per l'appunto The Nova Effect. In questo strepitoso disco di otto brani la band di Cambridge ci fa assaporare la sua originale miscela di rock punk e progressive. La band è composta da Kieran Osbourne alla voce, Jacob Wix alla chitarra e Ross S-P al basso.
Il primo brano Who's It Gonna Be si apre con un solo di chitarra blueseggiante eseguito col wha-wha che ci catapulta in una ritmica piena di groove funky. La traccia si evolve in un potente suono di rock energico e dinamico che mette in evidenza l'energia della band. Il pezzo ideale per aprire un album.
Different Lies si mantiene su livelli di adrenalina altissimi con una traccia che integra pezzi speed ad episodi rallentati in cui apprezziamo la complessa scrittura della band. La seconda metà della canzone vede un ottimo assolo di basso che ci conduce ad una sezione intermedia che odora di progressive rock.
Wake comincia come una ballad crossover per trasformarsi in un brano cadenzato e aggressivo in cui ancora una volta emerge la tecnica strumentale dei singoli componenti della band. La voce di Kieran si adatta a tutte le sfumature e gli stili che la band decide di adottare nelle singole canzoni dimostrando una grande versatilità espressiva.
Spine è l'ennesimo brano in cui la band si diverte a mischiare insieme vari generi. Questo pezzo potremmo definirlo Metal moderno rivestito dallo spirito del rock classico. La chitarra solista ci stupisce di nuovo per la qualità ed il gusto dei suoi assoli, sempre perfetti.
The Blindest Eyes inizia con un riff che ci ricorda i Black Sabbath con Ozzy alla voce. Qui troviamo quel tiro e quella oscurità che ha reso grande la band di Birmingham, ma filtrato attraverso il proprio personale stile.
Sociopathic Wonderland si apre come un brano industrial dominato da suoni vetrosi e inquietanti. Il pezzo evolve in un pezzo quasi Nu Metal, cadenzato e potente su cui svetta la voce di Kieran. Anche in questo brano percepiamo strisciante la vena blues che contraddistingue la band inglese.
Best Of Me, Worst Of You inizia come una ballata psicotica per diventare un brano rock martellante. Anche in questo pezzo non mancano le sezioni strumentali in cui la band sfoggia la sua raffinata tecnica.
Il pezzo che chiude il disco è ...Where The Heavens Are Hiding (reprise) che congeda l'ascoltatore con le sue melodie struggenti di pianoforte.
Un disco imperdibile per tutti gli amanti del Rock con la R maiuscola.