STEFANO TULIPANI - Fiore di Settembre
Esistono delle esperienze che rimangono impresse nella nostra memoria e che ci portiamo dietro per tutta la vita. La vista di un paesaggio, un colore o anche solo un'impressione provata per pochi istanti possono rappresentare un luogo della nostra mente in cui rifugiarsi nei momenti di sconforto.
A volte può accadere di assistere a qualcosa che ci colpisce, ma che assume in pieno il suo significato anche ad anni di distanza, perché prima non eravamo pronti per accoglierla. Stiamo parlando di quel fenomeno che Proust avrebbe definito un'epifania e che noi chiamiamo semplicemente una presa di coscienza, quel momento nella nostra vita in cui tutto ci appare chiaro.
E' stato un attimo di lucidità come quello che abbiamo descritto nell'introduzione di questo articolo ad aver ispirato la canzone di Stefano Tulipani intitolata Fiore Di Settembre. Il cantautore italiano memore di un'esperienza emotiva intensa, stimolata da un meraviglioso tramonto di settembre di molti anni fa, utilizza in questo brano otto parole che guizzarono nella sua mente in quel particolare momento di contemplazione della natura: Tra i colori di settembre tu sei nata. All'epoca Stefano Tulipani non aveva ancora intrapreso la via della musica e dopo tredici anni ha deciso di usare quella frase poetica come incipit per il suo brano.
La canzone è stata realizzata in collaborazione con l'etichetta italiana Artisti Online di Marco Gatti che ne ha curato gli aspetti di produzione.
Il brano si apre sulle note della chitarra che arpeggia un La minore e su cui la voce inizia la sua narrazione proprio con quelle parole. La melodia della voce si appoggia a quell'incedere malinconico trasmesso dalla chitarra che sembra pizzicare con le sue note i nostri ricordi.
C'è un'atmosfera particolare che permea la traccia, calda come i colori del tramonto. Il toccante testo rievoca alla memoria suggestioni tenere di un tempo passato che viene spesso rievocato nei momenti più malinconici della nostra vita.
A circa metà della traccia il brano vira ad un rock intenso che enfatizza con le sue vibrazioni le intense immagini evocate dalle parole. L'accompagnamento, vivace e dinamico ci trasporta in questo viaggio della memoria coinvolgendoci con le sue parole sincere. Questa parte del brano è accompagnata dagli interventi della chitarra solista che sottolinea con le sue frasi i passaggi più significativi delle liriche.
La voce di Stefano passa con facilità dai toni bassi e confidenziali dell'inizio ad impennate su note acute che riempiono di passione e grinta la seconda metà della canzone.
Un brano intenso in grado di riaccendere in ognuno di noi il ricordo della purezza dei nostri primi amori.