
SOUL CHALICE - Embracing Trauma
Nella vita di ogni persona arriva un momento di incertezza che mina alla base le sue certezze gettandolo nello sconforto. Ognuno di noi è segnato da un trauma che ha condizionato la sua personalità ed il suo modo di percepire sé stesso gli altri. Se è vero che tutto accade per un motivo e che la sfida che ci attende è legata ad un principio primo che dobbiamo assimilare e da cui trarre insegnamento, ecco che quel momento di dolore assume un significato specifico.
In altre parole, quel fatto che ha cambiato le nostra vita può essere un nuovo punto di partenza da cui rinascere. Da questo apprendiamo che anche nelle ore più buie è possibile trovare la forza per evolvere e andare avanti, affrontando i nostri demoni e ritrovando il nostro equilibrio e la felicità.
L'introduzione di questo articolo si ispira al concetto che è alla base dell'ultimo album dei Soul Chalice intitolato Embracing Trauma. In questa raccolta di dieci brani la band ci offre un viaggio musicale di introspezione che esplora il concetto di trauma personale e raccontando della lotta che ognuno di noi combatte per far fronte al dolore e alla sofferenza.
Secondo alcune dottrine orientali bisogna prendere coscienza del fatto che il dolore esiste ed è reale, accettando questo assunto è possibile cominciare il percorso di guarigione ed incamminarsi nella strada che ci porterà alla luce e a una rinnovata serenità.
Il disco ha un sound eterogeneo e in ogni canzone possiamo apprezzare le diverse influenze di stili e generi che confluiscono armoniosamente in questo vivace arazzo sonoro. A partire da What a Shame, che apre l'album, siamo colpiti dal suono fluido e ricco di sfumature che caratterizza la produzione della band. Il sound di questo brano si ispira alla fusion e al jazz creando un'atmosfera rilassata su cui gli strumenti tessono un morbido tappeto per la narrazione. Questo primo pezzo è esemplificativo dello stile della band che si presenta come una raffinata miscela di generi.
Influenze moderne ed echi retrò trovano nel suono del disco il loro habitat naturale come in Splash in cui la band accorpa la musica dance anni '70 al Jazz e a sonorità contemporanee come lo scratch. Quello che colpisce maggiormente in questo album è proprio la tecnica strumentale dei suoi musicisti e la loro capacità di creare un amalgama compatta di grande effetto.
Le dinamiche piano e forte colorano in maniera decisa ogni passaggio arricchendo il linguaggio del disco con estro e fantasia. Procedendo nell'ascolto dell'album è evidente che nonostante i pezzi affrontino temi seri e problematiche personali, ci sia alla base un'incrollabile fiducia nel futuro e la certezza che sia possibile uscire dal pantano e ritrovare la gioia.
Questo disco sembra essere la medicina ideale per i momenti di sconforto poiché pone tutti nella stessa barca emotiva offrendo agli ascoltatori spunti di crescita personale che aiutano la guarigione.
Siamo veramente colpiti da questo album che al di là del messaggio di speranza che consegna, ci ha affascinato per la bellezza delle sue composizioni ed il talento innegabile dei suoi musicisti. Un disco che riesce ad ispirare con la sua brillante vivacità.
Consigliatissimo!