SHANNON HAWLEY - Mercy

13.02.2023

La vita di ognuno di noi è costellata di avvenimenti che formano la personalità ed il carattere. Già dall'infanzia subiamo in primo imprinting dai nostri genitori e lo sviluppo dell'empatia è collegato proprio alla tipologia e alla modalità della nostra educazione. Un nucleo familiare empatico è un ottimo punto di partenza e se si è abbastanza fortunati incontreremo altre persone che possono alimentarla: amici, compagni, insegnanti e così via. 

Un tipo di empatia di cui si parla poco però, è quella verso noi stessi. Nella vita di tutti i giorni tendiamo a reprimere le nostre emozioni, anche quando la nostra mente ci chiede una pausa, uno stop. Bisogna saper coltivare la propria individualità e sapersi prendere cura di noi, avere pietà della nostra personalità e cercare a mente serena di riconnetterci con il mondo.

Queste considerazioni emergono spontanee con l'ascolto dell'ultimo singolo di Shannon Hawley intitolato Mercy. Questa canzone è un brano in cui la cantante ci suggerisce di riprendere in mano la nostra vita. La traccia che stiamo analizzando vede la partecipazione di Nekter Gun che duetta nel brano con l'artista americana.

Il brano è un luminoso esempio di rock ispirato alle sonorità di fine anni '80. Il brano presenta una linea vocale molto varia e dinamica, orecchiabile, ma allo stesso tempo potente. La prima strofa e ritornello sono cantate da Shannon che si esprime su toni chiari, ma che sanno essere aggressivi. 

La seconda parte del brano è affidata all'altrettanto emozionante e coinvolgente voce di Nekter che funge da seconda faccia della medaglia per il concept del pezzo. Infatti il messaggio che emerge dalle liriche è di natura piuttosto universale e non coinvolge solamente il mondo femminile.

L'esperienza di vita di ognuno di noi porta a fare i conti, prima o poi, con la perdita di una persona cara ed il modo in cui questo viene gestito e metabolizzato può influenzare pesantemente il nostro vivere. Il mood della canzone è solare, ma presenta anche degli spunti di intima riflessività con cui invita l'ascoltatore a ricordarsi di chi sia veramente. 

La cantante stessa spiega come siamo tutti chiamati a qualcosa, ad essere noi stessi, prenderci cura della parte emotiva che abbiamo ed a rientrare in contatto con il nostro io più profondo. 


I forti toni della canzone sembrano sottolineare questo aspetto del messaggio e ad un'analisi più approfondita è possibile intuire una certa vena autobiografica che serpeggia tra le righe.

Quello che viene espresso in questa canzone è molto probabilmente frutto di un'esperienza diretta dell'artista, un particolare avvenimento formativo che la cantante ha voluto convertire in musica al fine di condividere con il suo pubblico il prezioso insegnamento ricevuto.

Questa canzone è un brano di dolore, ma di un dolore che è possibile superare e dominare, un inno quindi alla vita.