SAN-ZO - Illusion
La realtà che ci è intorno è piena di dettagli e di sfumature che vengono percepite da ognuno di noi in modo differente. Nel quotidiano questa affermazione si traduce con il nostro personale punto di vista, in ragione del quale siamo portati a giudicare in un modo o nell'altro quello che vediamo. In verità la nostra vita è basata su delle illusioni.
Alcune di queste sono in buona fede e altre invece indotte dal nostro stesso inconscio che crea una versione più gradevole dello stato dei fatti per proteggere la nostra sanità mentale. Chi fra noi non ha mai preferito credere ad una spiegazione di comodo di un evento o di un comportamento, piuttosto che indagare e scoprire di essere stato ingannato?
Le considerazioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo di San-Zo intitolato Illusion. La musica di questo artista è stata definita come l'incontro di pensieri e tempo che scappano in una fuga poetica e malinconica. Ascoltando questa traccia non possiamo non concordare sulla natura eterea e astratta della sua musica.
Il brano è una composizione strumentale che si sviluppa attraverso un percorso di modulazioni che vengono elaborate a partire da un nucleo melodico iniziale che cresce e si modifica per tutta la durata della canzone.
Un tema minimale di pianoforte apre il brano creando fin dalle prime note un ambiente sonoro riflessivo e profondo. Questo bozzolo iniziale ha come sottofondo l'accompagnamento del charleston che sembra voler dare una collocazione metrica a quei fraseggi suonati quasi liberamente.
Il tema si arricchisce con i bassi del pianoforte che vanno a quadrare la struttura armonica del brano. Mentre la traccia avanza entra in scena la batteria che accompagna freddamente le melodie esposte. C'è un forte contrasto tra il tocco umano del pianoforte e la batteria elettronica che potrebbe rappresentare la contrapposizione della realtà all'illusorio racconto della fantasia.
Dopo poco entrano in scena gli archi che fanno da raccordo con lo step successivo del brano. Strati sonori di synth intervengono ad abbellire ulteriormente il lirismo del piano. Nella seconda metà della canzone assistiamo però ad un cambio di rotta nella semantica narrativa.
Le armonie create sono molto suggestive, ma abbiamo l'impressione che i suoni prodotti dagli strumenti vogliano tranquillizzare i nostri sensi, come a difenderli da qualcosa di spiacevole. Più la traccia prosegue più cresce una certa tensione di base che sembra voler mettere in ombra il linguaggio melodico del pianoforte in una sorta di censura. E' come se i suoni addizionali al pianoforte volessero distogliere la nostra attenzione dalla verità raccontata dalla melodia principale.
Non sappiamo se la nostra interpretazione sia giusta, ma non ha importanza perché chiunque ascolti il brano può illudersi e leggerci dentro qualsiasi cosa voglia.