SAMANTHA GIBB - Sorry, Not Sorry

11.10.2022

Quanto tempo passiamo ad arrovellarci sugli errori del passato, ad analizzare ogni nostra mossa e ogni parola per capire cosa avremmo potuto fare diversamente e in quali occasioni abbiamo disatteso una presunta perfezione di comportamento e pensiero? 

Molto, passiamo davvero molto tempo a darci addosso e darci contro da soli. Tempo che forse potremmo impiegare meglio per cercare di capire cosa ci ha portato fino a qui e cosa abbiamo appreso da quelle lezioni di vita.

Riflettendo sulla crescita e sugli errori del suo passato, Samantha Gibb è deliziosamente impenitente e sicura di sé sulla sua ultima uscita alt-indie. Con sfacciato coraggio e una sincera volontà di riflessione, la sua canzone "Sorry, Not Sorry" offre agli ascoltatori la vera volontà di vagliare il passato mentre si cerca di imparare importanti lezioni da esso. 

Trovando stabilità dopo un passato tumultuoso, l'artista alt-indie canta senza scusarsi degli errori dei suoi giorni andati e di come l'hanno aiutata a crescere e diventare quella che è.

"Sorry, Not Sorry" è una canzone sulla crescita che si sperimenta dopo aver attraversato una relazione che potrebbe non essere stata la cosa giusta per noi. Relazione qui è inteso in senso molto ampio, come esperienza di vita che ci cambia profondamente, che richiede le nostre energie e il nostro impegno. Gibb ha spiegato che la traccia parla personalmente del rapporto che ha con la sua città natale: Miami Beach, in Florida.

Lasciando libera la definizione di relazione e il senso in cui la si può intendere, gli ascoltatori sono in grado di interpolare le proprie esperienze nella narrazione del brano e trovare il proprio significato. Questo ci fornisce degli strumenti per conoscerci meglio, analizzare la propria vita e cercare punti in comune fra la narrazione del brano e il nostro percorso di evoluzione personale (con tutti gli inciampi, i problemi e i possibili dolori che comporta).


La produzione della canzone permette alla sensuale voce di Samantha Gibb di brillare su una coesione di armonie eteree. Creando una giustapposizione tra un basso rimbalzante e una morbida melodia della tastiera, "Sorry, Not Sorry" raggiunge un intrigante equilibrio dal punto di vista del genere alt-indie.

"Non posso dire: era tua la colpa o era mia?" canta con convinzione e ardore Samantha Gibb: "Se sono io, devo dire che mi dispiace, ma forse non mi dispiace". In questo modo l'artista sceglie se stessa, sceglie la sua parte e la sua verità, e così facendo trova una fonte di potere e autodeterminazione nonostante il suo passato turbolento.

Non ha senso interrogarsi per sempre su di chi sia la colpa, su quali siano le colpe, su cosa sarebbe potuto andare diversamente. Gli errori erano un rito di passaggio necessario per diventare la donna che è oggi.

"Spero che le persone possano ascoltare la canzone e sentire che, sebbene non facciamo sempre le scelte migliori, possiamo sempre farne altre."

Samantha Gibb