RUUD VOESTEN - Ruud Voesten's Ambrosia
Il viaggio immaginario compiuto da Dante Alighieri all'Inferno, raccontato nella prima parte della sua Divina Commedia, è un'allegoria che nasconde una feroce critica alla politica, alla società e alla religione della sua epoca.
Dissertando sui sette peccati capitali e descrivendo con dovizia di particolari le contingenze che hanno portato i peccatori alla pena eterna, il Vate dipinge anche un affresco sulla complessità della natura e della psicologia umana rivelando l'essenza del nostro essere tra debolezze e virtù.
Sono innumerevoli gli artisti in ogni epoca che hanno reso omaggio all'opera di Dante che si impone come una delle opere letterarie più importanti del mondo.
L'ultimo album del batterista Ruud Voesten intitolato Ambrosia è un viaggio musicale che si ispira all'opera del Padre della lingua italiana. Il disco è stato concepito durante la solitudine delle restrizioni dovute alla pandemia di covid e riflette l'inquietudine di quel periodo dominato da paura ed incertezza.
Su queste pagine abbiamo già avuto modo di analizzare nel dettaglio i singoli che hanno anticipato questa release che non hanno mancato di colpirci con la loro forza espressiva ed il colto linguaggio musicale utilizzato.
Con Ambrosia Ruud Voesten intraprende un percorso di esplorazione dell'animo e della psiche umana attuato attraverso il confronto con i sette peccati capitali e l'oscuro legame che li intreccia indissolubilmente agli istinti connaturati dell'uomo.
Il disco è un opera jazz che si fregia di musicisti di prim'ordine. La formazione è costituita da Mo Van Der Does al sassofono contralto, Wietse Voermans al sassofono tenore, Koen Schalkwijk al pianoforte e Tijs Klassen al contrabbasso.
Il disco si snoda attraverso una narrazione intensa che inizia con l'ingresso nella famigerata selva oscura per poi proseguire tra gli oscuri meandri dell'animo umano. Il sound del disco si adatta ai diversi tipi di contesto rappresentati di volta in volta, adagiandosi all'occorrenza su toni aperti e descrittivi, allegri e canzonatori o frenetici e aggressivi mettendo in mostra l'eclettismo dell'ensemble.
La band riesce a creare atmosfere pregne di una forza descrittiva sorprendente che dipinge con incredibile realismo gli scenari infernali in cui lussuria, rabbia e violenza diventano la chiave di lettura delle suggestioni rappresentate nei singoli brani che diventano a loro volta tanti piccoli capolavori di espressività e intuizione.
Un ruolo fondamentale nell'opera è giocato dalle improvvisazioni degli strumentisti che trasformano un'immagine statica in una serie di tableaux vivants che pulsano di energia e che brillano di luce propria.
Un disco affascinante e visionario con un grande potere catartico.