ROSETTA WEST - Night's Cross

06.02.2025

Quando si parla di morte generalmente si pensa ad uno scenario macabro, lugubre e triste. E se invece si provasse a ribaltare questo concetto, affrontando la morte o quanto meno la contemplazione della morte come qualcosa di simpatico, o addirittura gioioso? Ed è proprio con quest'idea che è nato l'album "Night's Cross" dei Rosetta West, contenente 12 canzoni.

L'album mixa sapientemente elementi di blues rock, psichedelici e di musica folk con spruzzi qua e là di misticismo, spiritualità e ignoto. La band dell'Illinois è composta dal frontman Joseph Demagore, nonché chitarrista e tastierista, dal batterista Nathan Q. Scratch e dal bassista Jason X.

"Night's Cross" è una raccolta di canzoni blues, rock e folk che hanno in comune il tema della contemplazione della morte. Come ha spiegato il cantante Joseph Demagore, il lavoro non è nato come concept album, tuttavia si è reso conto alla fine che tutte le canzoni affrontano temi come la morte e la perdita. Eppure i Rosetta West non lo considerano un album macabro, poiché è pieno di forza e di colori.

La morte viene affrontata in modo leggero da vari punti di vista, scrollandosi di dosso quell'aura di negatività che si porta addosso. Certo, stiamo parlando di morte, è inevitabile che venga associata a qualcosa di macabro e negativo, eppure la missione dei Rosetta West è proprio affrontare la multidimensionalità del concetto della morte con un atteggiamento giocoso, per certi versi spavaldo.

C'è molto blues nella prima parte dell'album, con il cantante Joseph che veste i panni di un narratore stanco, dalle cui parole trasudano eccitazione e saggezza. Da una canzone all'altra varia molto il ritmo, ma anche il sound, in modo che l'ascoltatore non si annoi mai e che anzi abbia voglia di ascoltare subito la prossima canzone.

Se la prima parte è grintosa e dinamica, la seconda parte dell'album tende ad essere più dura e per certi versi "nervosa." Il sound si fa più dark e folk, mentre le voci orecchiabili ed eccentriche emergono ancora più forti. In ogni caso, l'album è molto variegato, passando da tracce più delicate e sentimentali a tracce più dure e oscure, portando l'ascoltatore su una montagna russa di emozioni dal primo pezzo fino all'ultimo.

Merita una menzione anche l'utilizzo discreto di ritmi folk e tribali, sparsi qua e là un po' in tutto l'album, che si aggiungono a quel sound rustico emanato da tutte le canzoni, rappresentando la firma distintiva dei Rosetta West.

Un album poliedrico, coinvolgente ed eccentrico da ascoltare tutto d'un fiato, anche da chi non è un amante del genere, poiché aiuta ad ampliare i propri orizzonti musicali e non.