ROMAN. - Own World (20 Pages)

02.03.2023

Un album musicale rispecchia quella che è la personalità e la sensibilità dell'artista che lo ha composto. Infatti è possibile pensare ai singoli brani come a tante piccole incarnazioni di un lato specifico del carattere del suo autore. 

Attraverso la pubblicazione di un disco l'artista mette in un certo senso a disposizione degli ascoltatori una buona porzione di sé con cui l'avventore può confrontarsi e scoprire così quali lati della sua personalità sono compatibili con quell'autore e se ci sono riscontri di esperienze comuni tra le storie raccontate nelle canzoni e la propria vita. 

Apprezzare un album significa apprezzarne l'autore e questa condizione è possibile soltanto se troviamo in quel lavoro qualcosa che in un certo senso rappresenti anche noi.

L'album di debutto di Roman si intitola Own World (20 pages) ed è il tipico lavoro che riesce a catturarti dal primo ascolto. In questo brillante e ottimamente realizzato disco è possibile cogliere tutte le sfumature e l'eclettismo di un artista che riesce ad esprimersi attraverso vari registri e stili dimostrando così di poter raggiungere e coinvolgere diverse tipologie di ascoltatori. 

Probabilmente è proprio questo che fa apprezzare maggiormente questo musicista, ossia la sua capacità di saper parlare a un pubblico composto da persone anche molto diverse tra loro.

Definire Roman un rapper è sicuramente riduttivo, nelle dodici tracce che compongono l'album possiamo apprezzare non solo la sua scrittura, ma anche le sue doti vocali che riescono ad asservire al meglio tutti i generi che troviamo in questo disco. Dall'hip-hop al R&B, dal Pop al rock moderno. 


La prima traccia intitolata 20 Pages ci mostra sin da da subito la pasta di cui è fatto Roman. Il brano comincia con una linea melodica affascinante in cui entriamo in contatto per la prima volta coll'interessantissimo timbro vocale dell'artista che risulta caldo e agile. Il brano continua come un pezzo di hip-hop che ci spiazza mostrando il talento da rapper di Roman che si produce in una raffica di parole rapidissime per poi tornare al seducente cantato iniziale.

Questa prima canzone è solo il biglietto da visita per un disco che risulta inattaccabile. Non c'è niente di fuori posto in questo lavoro, ogni aspetto è stato curato nel dettaglio. Dai suoni, che si alternano tra artificiali e naturali alla produzione cristallina, dalla struttura dei singoli brani ai testi fino all'attenzione per le melodie che non risultano mai scontate.

L'album conta come valore aggiunto anche prestigiose collaborazioni come la cantante Ella Shreiner nel brano Mortality ed il rapper Funder nel pezzo chiamato Tundra. La componente melodica è fortemente presente in questo album, a sottolineare il gusto e le competenze armoniche di Roman.

L'album finisce con la follow up del brano di apertura intitolata per l'appunto 20 Pages pt.2 che rispecchia la struttura dell'apripista con un'alternanza tra cantato e rappato che chiude il cerchio di questo grande debutto che ci ha fatto conoscere un artista che non lascerà deluso nessuno.