RICHARD GREEN - A Journey

28.11.2022

Esiste indiscutibilmente una certa formalità nella musica classica. Il musicista classico nell'immaginario collettivo è un individuo spinto dai genitori in tenera età ad interminabili sessioni di studio. 

Si ritrova così al chiuso a ripetere e ripetere col proprio strumento scale su scale, all'infinito, minacciato costantemente da quell'orribile macchinario di tortura anche noto come metronomo, che con il suo incessante ticchettio, sembra scandire gli ultimi momenti che ha da vivere, mentre fuori ci sono i suoi coetanei che giocano a pallone, ridono e scherzano. 

Questo ovviamente è un luogo comune, è vero che per diventare un musicista classico occorrono talento ed una smisurata dose di disciplina, ma anche il rock, quello serio, necessita di un costante allenamento e una dedizione che rasenta il maniacale. Se qualcuno pensa che i musicisti classici siano dei bacchettoni che apprezzano solo grandi compositori del passato, faranno bene a ricredersi.

Lo sa bene Richard Green, chitarrista, musicista , compositore italiano che individua nei Red Hot Chili Peppers il suo primo amore musicale e poi sforna un Album di musica Classica come A Journey.

In una recente intervista, l'artista parlando della genesi di A Journey, racconta di sé dichiarando che tra la sua musica preferita c'è la band californiana sopra citata, i Beatles di Let it be e i Fugees. 


Il disco che stiamo prendendo in esame è costituito da cinque composizioni per pianoforte ed archi nate dalla collaborazione con Irene Veneziano e gli Archimia String Quartet. Nella stessa intervista afferma che il disco è nato proprio dalla voglia di coinvolgere la musicista in un progetto comune, quindi le composizioni sono state create affinché fossero interpretate da lei.

I brani del disco combinano elementi di musica classica con altri mutuati dal linguaggio moderno come il Blues e il Jazz. La definizione più corretta per definire questo lavoro infatti è Musica Neo Classica.

Come suggerisce il titolo dell'Ep (tradotto "Un Viaggio") questo disco può configurarsi come un'immaginaria colonna sonora di un viaggio o comunque di un'avventura personale alla scoperta di nuove esperienze e nuove sensazioni. Sono brani con una struttura libera figlia di emozioni ed impressioni che nelle parole dell'artista cercano di dare forma e colore alle suggestioni individuali nel suo potenziale fruitore.

La musica, come l'arte in generale, non sempre comunica un significato oggettivo. Ogni persona può trarre da questo disco una sua personale interpretazione per dare un colore ed un tono personale ai suoi ricordi ed alle sue esperienze.

Con questo album Richard Green rende accessibile a tutti un mondo tradizionalmente riservato ad un élite.