RAYNALD GRENIER - Doux Instants

04.01.2023

Sfogliare un album fotografico davanti ad un camino acceso è un azione che racchiude in sé un desiderio inconscio di intimità. Illuminate soltanto dalla tenue luce delle fiamme ed accompagnate dal suono dello scoppiettio che ne scaturisce, le immagini nelle foto sembrano prendere vita, a ricordarci i momenti del nostro passato che abbiamo avuto la fortuna di poter immortalare. 

Volti e figure che forse non appartengono più alla nostra vita, e paesaggi che ci sembrava di aver dimenticato, rivivono ora nella nostra mente grazie a quelle fotografie che il tempo ha ingiallito. I nostri ricordi sono ora meno confusi e riusciamo a collocare con maggiore precisione nel tempo, viaggi fatti e dettagli importanti della nostra esistenza. 

I sentimenti che proviamo quando facciamo questo volontario tuffo nel passato si sovrappongono prepotentemente a seconda dell'immagine che stiamo osservando che può suscitarci nostalgia, tristezza o gioia.

Questo tipo di esperienza può essere resa più intensa con un commento musicale che faccia da colonna sonora a questo re-watching della nostra vita.

Il pianista e compositore canadese Raynald Grenier pubblica il suo ultimo brano intitolato Doux Instants, un'intima composizione per pianoforte in grado di creare un'atmosfera sognante che si muove in bilico tra il dolce e l'amaro.

Il brano è costituito da una dolce melodia che si muove in tre tempi principali e in cui conosce un'evoluzione che ci guida in percorso circolare. L'apertura del brano ci ricorda, anche se vagamente, alcune suggestioni legate ad alcune composizioni di Angelo Badalamenti. 


Questa prima sezione è caratterizzata da un mood riflessivo in cui si scorge un velo di dolce nostalgia in cui si avverte un velo di tristezza. La melodia portante compie piccole evoluzioni che si sviluppano per arrivare ad un cambio di umore, che si manifesta attraverso una maggiore apertura armonica, a suggerire un sentimento di speranza che pian piano aumenta.

Nella parte centrale del brano assistiamo ad un momento di sospensione emotiva che si trasforma in un sentimento malinconico che ci ricorda i notturni di Chopin con cui condivide l'introspezione intimistica. Questo episodio cresce di intensità per poi risolversi e tornare alla melodia iniziale. Questa reprise però ha un sapore nuovo, le note sono qui suonate con magnificenza e con una dinamica molto più forte, quasi trionfale.

La melodia non ha cambiato il suo discorso, ripete le frasi ed i passaggi che hanno aperto il brano, ma il loro significato ha ora una valenza completamente diversa.

L'impressione che riceviamo da questa evoluzione è assimilabile al sovrapporsi di sentimenti di cui abbiamo parlato nell'introduzione di questo articolo, quando messi a contatto con noi stessi ed i nostri ricordi subiamo una sorta di catarsi che ci lascia in parte tristi ed in parte felici, ma comunque evoluti emotivamente.