RAVEN SHELLEY - Do You Miss Me Yet?

29.09.2022

Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore

se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana.

Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;

è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.

Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;

Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:

se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

Shakespeare - Sonetto 116

"Do You Miss Me Yet?" è una canzone indie-folk della cantautrice Raven Shelley che inizia con dei cori avvolgenti e accordi di chitarra tintinnanti. Una sezione di archi e un accenno di pianoforte entrano quindi in scena insieme alla voce misurata e piena di sentimento di Shelley. 

La canzone prosegue con un enorme cambiamento di umore con il ritornello, mentre l'artista vocalizza meravigliosamente il testo intriso di sentimento. L'atmosfera è surreale e la firma sonora già inconfondibile, nonostante sia solo il secondo singolo dell'artista dopo il promettente e amatissimo esordio di inizio anno "Sink In Solitudine".

Raven Shelley è una creatrice di caos, un'artista amante della casualità che non si trova a suo agio nel mondo moderno con le sue stranezze. La sua musica intensa, complessa e onesta è influenzata dal suo amore per la letteratura, la poesia e anche i mezzi visivi. Prendendo ispirazione da artisti come Bob Dylan e Ani DiFranco, Raven Shelley produce un suono unico che dimostra benissimo la sua passione per le arti.


Cresciuta nel Sud della Francia, Shelley ha sviluppato un forte amore per la letteratura inglese fin da giovanissima e ha deciso di studiarla all'università dopo essersi trasferita in Inghilterra. Questo percorso accademico ha acceso il desiderio di creare testi che possono essere descritti anche come vera poesia.

Per Raven Shelley:

"Tutto il dolore, tutta la rabbia, tutto l'amore, tutto ciò che mi attraversa può essere trovato da qualche parte nei miei testi, perché per scrivere qualcosa di reale, devi riversarti sulla pagina e nelle canzoni".

Fra le sue ispirazioni non strettamente musicali ci sono infatti autori, artisti visivi e registi, come Thomas Hardy, Shakespeare, Schiele, Van Gogh e Nicolas Roeg.

Dopo il trasferimento in Inghilterra, da adolescente, Shelley ha fondato una band di cui era cantante e chitarrista ritmica. È stata un'esperienza formativa per lei e la ha permesso di capire di voler intraprendere la carriera musicale. 

Subito dopo la formazione della band ha iniziato a scrivere le sue canzoni e a esibirsi durante alcune serate open mic che le hanno permesso di acquisire fiducia in sé suonando le proprie canzoni originali.

La natura vagabonda e aerea di Shelley l'ha anche portata a lasciare Manchester (dove aveva trascorso diversi anni) per la tranquillità rurale del Peak District, assecondando il percorso del suo istinto girovago. Ovunque si trovi, si impegna costantemente per lavorare sulla sua musica. 

Raven Shelley ha capito la natura rivoluzionaria della gentilezza, scegliendo di essere gentile con gli esseri viventi, in particolare con gli animali, e anche nei confronti della natura in generale. 

Soprattutto, la troviamo franca e onesta nel suo anticonformismo: Shelley rifiuta di sottomettersi all'opinione dominante delle persone e all'accettazione passiva dello status quo sociale.