PROKLAIM - YSL

16.10.2022

Quando negli anni '70 nel Bronx cominciava timidamente il movimento dell'Hip Hop, nessuno si sarebbe aspettato che da un quartiere degradato potesse emergere un fenomeno culturale che in quasi cinquant'anni è stato in grado di cambiare le regole della musica.

Ma non solo note musicali: l'Hip Hop non è solo canzoni, è uno stile di vita. I graffiti con i loro colori pieni, atti ad abbellire muri cadenti e grigi, specchio di una società sempre più fredda e solitaria. Il rap, espressione massima di comunicazione, rabbia, critica sociale.

Quando l'Hip Hop ha cominciato a entrare nel cuore della gente ha fatto da bandiera di segnalazione per tutta una serie di problematiche sociali fino a quel momento nascoste come una polvere fastidiosa sotto i tappeti dei potenti.

I messaggi che vengono portati nella storia da cantanti del calibro di Tupac, Eminen e Notorious B.I.G sono sempre forti e vanno dritti al punto; toccano senza delicatezza argomenti difficili spesso da digerire, pieni di una sincerità spontanea che si fa manifesto della cultura di questo millennio.

La premessa è lunga, ma necessaria a introdurre un artista pazzesco che proviene non dal Bronx ma da un posto non meno difficile da vivere e da dove è emerso per raccontarci la sua storia.

Proklaim, già conosciuto sulla scena per la sua Fantasy, ritorna a noi con un singolo tutto da ascoltare: YSL.

Originario del Sudafrica, questa promessa del rap ha tanto da dire e lo fa senza pretese, con la stessa genuinità che ti aspetti da un amico fraterno con un obiettivo ben preciso in testa: farsi sentire a qualsiasi costo.

Tra il testo finemente abbracciato al ritmo si distingue alla perfezione una frase: procrastination is the devil.


Ironico, perché il brano non lascia respiro, catturandoci in quasi tre minuti esatti di rime incalzanti e sagacemente composte, mentre il beat al di sotto ci lascia con un'energia residua dove per qualche istante potremmo essere pronti a gettare all'aria tutta la voglia di non far niente sul divano per finire tutti i lavori lasciati a metà.

Su questa frase siamo invitati a riflettere, una volta che il ritmo ha smesso di pulsarci nel sangue. Non dobbiamo aspettare ma agire. Parlare. 

Farci sentire a costo di perdere la voce senza mai chinare la testa e senza mai rimandare quello che è necessario fare per scuotere le fondamenta della nostra vita. Direttamente dal Sudafrica un esempio di come si può fare l'Hip Hop, un ritorno alle origini che è insieme un monito.

Decisamente un ottimo modo per alzare l'asticella.