POVEDA - Otra Noche Más

13.04.2023

Immaginiamo di frugare in uno di quei cassetti che non apriamo mai e di imbatterci in una vecchia foto in cui, contrariamente ad oggi, il nostro volto ci appare rilassato e sereno per non dire felice. In quel momento tutto un mondo di ricordi riaffiora facendoci sprofondare in una malinconica nostalgia di quei giorni in cui, giovani e con tutta la vita davanti potevamo ancora sperare di poter realizzare qualsiasi cosa avremmo voluto. 

Quella che stiamo guardando è una foto della prima vacanza fatta con gli amici senza i genitori. L'estate più bella di sempre in cui abbiamo conosciuto quella ragazza bellissima con cui abbiamo passato ore a camminare e parlare sulla spiaggia di notte e che abbiamo avuto il coraggio di baciare soltanto l'ultima sera di villeggiatura. Mai più in tutta la nostra vita avremmo provato di nuovo quell'incredibile senso di libertà.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto della canzone Otra Noche Mas del cantautore cubano Roberto Poveda. Questo fantastico e dolce brano è stato scritto nel 1985, uno dei primi dell'autore, che è andato misteriosamente perduto. Durante la pandemia l'artista decide di riportare in vita la canzone registrandola nuovamente e facendocela ben scoprire trentacinque anni dopo.

Il brano che stiamo ascoltando è una sognante canzone di musica latina, che presenta un tempo lento e ondeggiante in cui la chitarra accompagna dolcemente la voce di Roberto. Il messaggio originale della canzone esprimeva quel senso di libertà che è possibile provare soltanto quando si è immersi nella natura, a contatto con gli spazi immensi e incontaminati in cui l'uomo non ha ancora posato la sua malevola mano.

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Immaginiamo di ascoltare questa canzone in una calda notte d'estate mentre camminiamo sul bagnasciuga e le onde del mare lambiscono i nostri piedi. Non conosciamo l'arrangiamento originale, ma possiamo affermare che quello che troviamo in questa versione è particolarmente curato.

L'ottimo lavoro di chitarra è sostenuto da una sezione ritmica vivace e raffinata che asseconda la musica senza sovrastare la melodia. A circa metà del brano c'è un ottimo solo di flauto che sembra voler esprimere quella leggerezza e serenità espressa dalle parole del brano.

Immaginiamo che riportare alla luce questa vecchia canzone abbia avuto sul suo autore lo stesso effetto emotivo che abbiamo descritto in apertura dell'articolo. Ascoltando queste note ci immedesimiamo con l'artista che registrando nuovamente la canzone ha rivissuto come in un sogno gli anni della sua giovinezza, costellati di sogni e speranza. Dal canto nostro, possiamo soltanto ringraziarlo per averci messo a conoscenza di questo piccolo gioiello di spensierato romanticismo.