
PENNAN BRAE - Paint
Il rock è arrogante, imperfetto, sfacciato, incontenibile, irrefrenabile, ribelle. Ed è proprio per questo che in tanti amano questo genere musicale che ha percorso decenni, si è evoluto, ma è rimasto sempre se stesso. Pennan Brae, musicista di Vancouver, nel suo ultimo album "Paint" dedica un vero tributo al rock, reinterpretato in varie salse nelle 7 canzoni presenti nel suo lavoro.
Si parte con "It Ain't Perfect But It's Free", che dà il tono all'intero album. Questa canzone è un'ode alla bellezza dell'imperfezione, alla libertà di espressione che la musica rock ha sempre promesso. Il testo celebra la gioia di creare qualcosa di onesto in un mondo ossessionato dalla raffinatezza e dalla perfezione. Il tutto impreziosito dalla batteria viva ed energica di Steve Ferrone, leggenda vivente il cui ritmo ha valorizzato le registrazioni di Tom Petty, George Harrison ed Eric Clapton.
Segue "Girl in the City", una tenera ballata country rock che evoca lunghi viaggi on the road tra luci notturne e sognanti. Emerge la voce di Pennan, che si fa più dolce e nostalgica, mentre la strumentazione è arricchita dagli archi del violinista Cameron Wilson della Vancouver Symphony Orchestra.
Il viaggio musicale continua con "Take Me Back", che cattura l'energia inquietante dell'età dell'oro del rock, con chitarre ruggenti e una batteria incisiva e martellante. È un brano che rievoca gli anni '70, ma catapultati ai giorni nostri in chiave moderna. A dettare il ritmo è la chitarra di Vinay Lobo, intensa, melodica e brillante.
Il ritmo cambia con "Slide", un rock blues arrogante e scanzonato che ricorda un po' lo spirito dei Rolling Stones. È una canzone spavalda, grintosa e piena di carattere, di quelle che ci fanno ricordare perché il rock non morirà mai!
Con "Say That You Will But You Won't", nonostante il ritmo fresco e a tratti frenetico, arriva un momento di meditazione agrodolce, che riflette sulle promesse fatte e mai mantenute. La voce di Pennan è cruda e vulnerabile, lasciando che siano le emozioni a conquistarsi il centro della scena.
Con "Do What You Do", sesto brano dell'album, l'artista canadese si tuffa nell'energia funk-rock. Il brano è contagioso e invita l'ascoltatore a scatenarsi in un'arena immaginaria. È il suono di musicisti che si divertono a suonare e a scatenarsi, trasmettendo un meraviglioso senso di libertà.
L'album si chiude con "Synergy (With Horns)", che racchiude l'intero spirito di Pennan. È un brano dinamico, pieno di energia e di una naturalezza straordinaria, che contagia e trascina. L'artista ha pensato proprio a tutto e ha dato continuità al suo messaggio di rock e libertà nella copertina dell'album, disegnata da Nathan Gowsell, che presenta una suggestiva immagine di una storica insegna al neon di East Vancouver: un omaggio vintage al carattere intramontabile e al cuore della città.
È la perfetta metafora dello stesso album: luminoso, senza tempo e ben radicato nell'autenticità.
