ORTHENTIX - Divine Affliction

21.01.2024

La donna generalmente viene identificata come il sesso debole, ma siamo proprio sicuri che sia così? La donna sa essere allo stesso tempo madre, moglie, figlia, sorella, amica e amante, smuovendo mari e monti con la sola forza di volontà e riuscendo sempre a mantenere la sua identità e la sua femminilità. Ed è proprio quella femminilità che viene idolatrata e rappresentata nell'album di Orthentix, "Divine Affliction", dove viene esplorato a 360° gradi il mondo femminile.

L'album, composto di 7 canzoni, è una sperimentazione elettronica dove riecheggia musica cruda, emotiva, meditabonda e introspettiva. L'album si divide in due volumi: il primo contiene le versioni liriche delle canzoni, mentre il secondo contiene le versioni strumentali. La prima canzone dà anche il nome all'album, "Divine Affliction", che possiamo considerare un ossimoro.

"Divine Affliction" significa "Divina Afflizione" e già dal titolo si capisce quanto sia dissonante e provocatoriamente contraddittorio l'intero album. Come ha spiegato Orthentix per lei è divino ciò che prova quando scrive la musica e si perde nel suo mondo creativo. Divino è lo stato delle cose che vengono da un'entità superiore. Divina è l'estetica femminile della stessa produzione musicale.

Anche l'afflizione fa parte del mondo femminile e riguarda le donne che operano nell'ambito musicale e che si trovano ad affrontare barriere talvolta insormontabili. "Divine Affliction" racconta il processo di creazione musicale di Orthentix e l'esperienza creativa, vista attraverso gli occhi di un'artista donna.

Il secondo brano si chiama "Heartcore" realizzato in coppia da Orthenix e Katrina Whitney, che significa "Cuore", e i battiti iniziali sembrano proprio simulare quelli del cuore. Le distorsioni musicali e le voci sovrapposte creano uno sfondo musicale onirico e immersivo, che fa perdere l'ascoltatore in un labirinto sonoro che fonde emozioni ed elettronica.

Il terzo brano ha un titolo molto significativo e provocatorio, "Virgin or Whore", cioè "Vergine o Puttana". Una canzone dissacratoria che gioca sul fatto che alle donne, nel bene o nel male, viene sempre appiccicata un'etichetta. Vergine o puttana? La verità è che ogni donna può essere ciò che desidera, senza necessariamente essere giudicata o etichettata per ciò che semplicemente è.

Il quarto brano, "Mulier Taceat in Ecclesia", è un'altra bordata contro il mondo patriarcale che ha sempre provato a mettere la donna in un angolo. Al motto di "Mulier Taceat in Ecclesia", cioè "Le Donne Devono Tacere in Chiesa", un tempo in chiesa le donne non potevano parlare né tanto meno cantare, al punto che il canto veniva affidato agli eunuchi. In questo brano la voce calda di Orthentix si confonde e si mischia con quella delicata di Josie Doolan, dando vita ad un mix vocale potente ed emozionante.

Il quinto brano, "The Phenomenological Ecriture of Motherhood", tratta un altro tema assolutamente inscindibile dalla femminilità: la maternità. Sempre in coppia con Josie Doolan, Orthentix racconta cosa significa essere madre, un viaggio speciale in una sorta di rito di passaggio femminile. La madre è essa stessa una figura della divinità del femminile e l'artista in questo brano abbraccia completamente la sua maternità.

L'album prosegue con "L'ecriture Feminine", che trae ispirazione da un termine coniato dalla femminista e teorica letteraria francese Hélène Cixous. Durante la canzone sembra di sentire i rintocchi di un meccanismo a orologeria, associato alla ciclicità, alla nascita e alla sessualità femminile. L'album si chiude con "The Rise" che, in un crescendo musicale, racconta l'ascesa del sesso femminile in un mondo che non può più appartenere al sesso maschile.

"Divine Affliction" è un viaggio introspettivo nel mondo femminile, potente ed energico, da percorrere insieme alla voce suadente e allo stile unico di Orthentix.