
NOEL DAVID - Hey Dr. Freud
Che significato hanno i sogni?
Sono pezzi di realtà immaginaria mischiati al nostro subconscio?
Sono le nostre paure raccontate tramite una metafora?
O sono speranze troppo belle per essere rivelate, e quindi è meglio sognarle?
Domande che andrebbero rivolte a Sigmund Freud, l'interprete dei sogni per eccellenza.
E infatti anche Noel David invoca il popolare psicoanalista austriaco nella sua folle e irriverente "Hey Dr. Freud", il pezzo che chiude il suo album "Leon's Imagination".
La canzone inizia con le intricate e vibranti note di un pianoforte, per poi espandersi con percussioni e chitarre strutturate.
La prima frase ci fa capire che sarà una narrazione ai confini della realtà: "Sono tornato a scuola e sto vivendo il momento peggiore, qualcuno ha scoperto che ho fallito la prima volta, un uomo della mia età che ripete il decimo anno, deve essere un sogno…"
L'intero arco narrativo si snoda tramite una serie di sogni strani e surreali vissuti da Noel.
Ogni storia ci porta in una situazione bizzarra e surreale: tornare a scuola da adulto, viaggiare su un treno viola con un controllore reale e guidare un camion senza riuscire a raggiungere i pedali.
Circostanze un po' inquietanti, kafkiane, ma che ci fanno anche un po' sorridere.
Forse Noel vuole dirci che si sente confuso, incerto sul reale significato dei sogni e dei suoi pensieri interiori.
La chitarra suonata da George Dussault aggiunge arguzia e finezza musicale al brano, mentre il clavicembalo al centro del ritornello crea un contrasto inaspettato, ma perfettamente sincronizzato.
L'artista, rivolgendosi direttamente a Freud, gli chiede se i suoi sogni rivelino qualcosa di più profondo e se è meglio rinchiuderlo in una cella per matti.
"Hey Dr. Freud" ha anche interessanti spunti psicoanalitici, in particolare quando fa riferimento all'Es, che consiste in istinti che rappresentano la riserva individuale di energia psichica.
L'artista si chiede se i suoi sogni selvaggi derivino da sentimenti o da impulsi repressi.
Poi si domanda se è pazzo, temendo evidentemente di avere realmente qualche rotella fuori posto.
Ma i matti non sanno di essere pazzi, quindi il solo porsi questa domanda rende Noel follemente normale!
Da un punto di vista musicale, il paesaggio sonoro evoca un sentimento di evasione e di profonda introspezione.
Nelle parole di Noel c'è umorismo, mentre si diverte a prendere in giro i suoi pensieri eccessivi e in generale il mondo che vuole sempre psicoanalizzare tutto.
"Hey Dr. Freud" è una dose di terapia musicale, dove Noel funge sia da paziente che da osservatore.
Questo è il mondo folle e arzigogolato di Noel David e, se ti piace, vale davvero la pena entrarci.