NO THANKS, MAN - OK Fine
Nella nostra vita ci sono dei momenti di lucidità in cui capiamo chiaramente perché stiamo così male. All'improvviso la verità ci appare in tutta la sua brutale schiettezza sbattendoci in faccia i nostri fallimenti e mostrandoci senza mezzi termini la nostra responsabilità di quei risultati non ottenuti. Ciò nonostante la nostra mente può ribellarsi a questi attacchi e decidere di non credere a quello che abbiamo davanti agli occhi.
E' possibile fingere che tutto quello che ci fa soffrire sia frutto della nostra immaginazione e possiamo portare avanti la nostra commedia facendo finta di stare bene. Dentro di noi però qualcosa si è rotto per sempre e anche se all'esterno non è visibile siamo a pezzi. Semplicemente abbiamo smesso di amarci e accettiamo quella menzogna che ci raccontiamo per andare avanti con la nostra vita.
L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo singolo del progetto musicale No Thanks, Man che con Ok Fine, ci regala un brano di grande impatto emotivo che esplora i meccanismi di difesa della nostra mente davanti ad una verità troppo dolorosa da accettare.
Il brano si apre con i toni scintillanti e mistici delle campane tubolari, che aprono la strada ad una melodia articolata eseguita dalla marimba che si presenta dinamica e vivace. Il suono si propaga nello spazio come tanti piccoli tentacoli che vanno a solleticare la nostra immaginazione.
Mentre le note fluiscono appaiono dei bassi intrusivi che cambiano radicalmente il mood brillante del pezzo rendendolo improvvisamente inquietante ed ambiguo. E' su queste nuove e cupe suggestioni che si inserisce il cantato che inizia la sua narrazione con un tono pacato e calmo, ma che tradisce una certa irrequietezza di fondo.
La melodia della voce si appoggia alle note della marimba creando un gioco di rimbalzi che procede saltellando. Il ritornello presenta una variazione sia in termini armonici che melodici, ma il tappeto musicale che accompagna la voce rimane su quell'ostinato ritmico incessante che ci ricorda il brulicare dei nostri pensieri in testa.
In virtù di questo arrangiamento la canzone assume le fattezze di un dialogo ininterrotto della nostra mente che continua ad analizzare informazioni vere e menzogne, che vengono riformulate in modo più piacevole. Le parole del testo fluiscono con la stessa continuità delle melodie sottostanti la linea vocale creando un effetto pioggia che colpisce l'ascoltatore con la sua prolungata esposizione emotiva.
Il brano termina con una progressiva destrutturazione del sound alla fine della quale rimangono soltanto le campane che hanno aperto a traccia che chiudono elegantemente il cerchio della narrazione.
Un brano introspettivo di grande impatto emotivo.