NATHALIE BALLARINI - TUVAOU
Quando un evento naturale o una deliberata e scellerata azione dell'uomo provoca un danno all'ecosistema possiamo assistere allo straordinario potere autorigenerativo della Natura. La Terra, se non ostacolata nel suo compito, è in grado di curarsi da sola, come la nostra pelle che si rimargina in seguito ad un taglio o una ferita. Dopo un incendio la natura sa rigenerarsi progressivamente.
L'ecosistema si ricostruisce e gli animali e la fauna possono ritrovare il loro habitat e tornare a popolare quel determinato territorio. Le piante possono rinascere e così anche gli alberi. Questo processo di guarigione è proprio anche dell'uomo che oltre a veder rimarginare le sue ferite superficiali, può mostrare la stessa resilienza per far fronte ai suoi traumi psicologici e mentali. Quando un individuo riesce a trovare la sua forza interiore e la sua capacità di adattamento può ristabilirsi e ricostruirsi.
Le considerazioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo del Nathalie Ballarini Trio che con il brano strumentale Tuvaou contenuto nell'album Plein Air esprimono attraverso le loro note questa straordinaria capacità della natura di rinascere dopo un evento traumatico.
Il brano si presenta come una composizione intima e dai toni sfumati che attinge al linguaggio raffinato del Jazz. Il trio è costituito da pianoforte, contrabbasso e batteria. E' proprio il contrabbasso a suonare le note introduttive di questo brano facendoci immergere in un'atmosfera idilliaca. Lo strumento è suonato con le dita e lo sentiamo eseguire dei glissati che suggeriscono l'immagine di un fiore che nasce dal terreno.
Il secondo attore ad entrare in scena è il pianoforte che si produce in melodie cicliche ed evocative. Anche la batteria entra in gioco accompagnando i due strumenti con l'ausilio delle spazzole. Da qui in poi il pezzo diventa un crescendo brillante e delicato allo stesso tempo. Intorno al minuto e mezzo il pianoforte si scatena in una cascata di note e noi riusciamo quasi a vedere l'acqua cadere sulla terra e donare nuova vita a piante e ad animali.
La band si ferma e torna il tema di apertura, ma ora c'è un'atmosfera diversa, quasi magica, come se il miracolo sia stato compiuto e tutto possa tornare alla normalità. Nella seconda metà del pezzo il contrabbasso si affranca dal suo compito di accompagnatore e ci offre un bellissimo assolo eseguito con l'archetto che aumenta ulteriormente il valore espressivo della traccia.
Il brano è corredato da un bellissimo video promozionale in cui oltre ai fotogrammi in cui vediamo i musicisti esibirsi, possiamo apprezzare una meravigliosa fotografia della primavera del 2023 sul lago Des Escarcets, ossia due anni dopo il devastante incendio che nel 2021 che aveva distrutto gran parte di quel territorio. Nei fotogrammi vediamo una donna ballare con movenze aggraziate, nella nostra interpretazione la ragazza rappresenta Madre Natura che ricostruisce il mondo.
Questo incredibile brano ha un doppio significato: come accennato nelle prime righe di questo articolo anche l'uomo possiede in sé questa forza e questa capacità di rinascere dopo un evento traumatico che lo ha messo al tappeto per cui la canzone è dedicata sia all'uomo che alla natura.
Concludendo, non possiamo che consigliare l'ascolto di questo brano!