NAJIB MAFTAH - Dwaya
Ci sono momenti nella vita in cui entriamo in un circolo vizioso fatto di pensieri ossessivi che ci portano ad uno stato di auto introspezione in cui questa idea fissa ci tormenta rendendo faticoso il vivere quotidiano e rendendo le giornate simili ad interminabili sessioni di ascolto di un unico brano che passa in loop paralizzandoci ed impedendoci di alzarci per raggiungere il tasto stop sul riproduttore.
Non importa quale sia la causa di questo stato d'animo. Può trattarsi una cosa avvenuta nel passato più remoto che torna a tormentarci senza preavviso o un fatto successo il giorno prima. Il risultato è lo stesso. La nostra mente continua a tornare e tornare senza sosta a quel particolare evento o a quella determinata persona, il cui ricordo non lascia spazio ad altro.
Dwaya, ultimo singolo della formazione Najib Maftah & Friends, analizza attentamente questa particolare condizione della nostra mente e dell'effetto che essa provoca in noi.
Najib Maftah è un artista di Lione originario del Marocco arrivato in Francia per motivi di studio. Nella musica trova rifugio dalla solitudine che caratterizza la condizione di chi si sposta in un altro paese.
Questa sorta di nostalgia ed isolamento è alla base della canzone Dwaya, che tratta il tema del ricordo ossessivo, qui incarnato da una donna, ma che può essere esteso al rimpianto ed alla memoria del paese di origine e della città di provenienza, in cui l'artista ha lasciato le sue origini ed il suo cuore.
Il brano è cantato in arabo con strumenti tradizionali della cultura musicale del cantante. L'artista che identifica in Cat Steven, Chris Cornell e David Gilmour le sue principali fonti di ispirazione riesce a creare un'interessante commistione tra il cantautorato occidentale e la musica Magrebina ed orientale.
Questa insolita contaminazione risulta una piacevole miscela in cui si riesce ad apprezzare e a riconoscere il background del cantante che ispirandosi al folk rock di ispirazione americana crea questo originale impasto dai toni seducenti ed esotici.
La canzone Dwaya si sviluppa come una ballad in cui il flauto, le percussioni ed il violino tessono una trama musicale sognante in cui il ricorda della donna amata, analizzando il testo della canzone, tormenta l'artista che vede come unica soluzione possibile il dimenticare. Vederla nei ricordi è doloroso, ma ancora più doloroso è cercare di far sparire quella visione attraverso la sua cancellazione dalla memoria.
Tutto quello che può fare, allora, è cercare di ricordare soltanto i momenti belli passati insieme trovando così conforto al suo animo ferito.