MORTAL PROPHETS - THE TWANG GANG [Live in Berlin]

08.10.2023

Quando guardiamo una serie animata o un film ambientati molto avanti nel futuro, quello che vediamo sullo schermo è un mondo immaginario che si fonda su un'ipotetica evoluzione della tecnologia e dei costumi dell'epoca in cui sono stati realizzati.

Se pensiamo ad un cartone animato come I Pronipoti (The Jetsons nella versione originale) si intuisce che gli autori hanno immaginato una tecnologia che risolvesse i piccoli problemi quotidiani della società degli anni '60/'70, con un risultato che oggi ci fa sorridere.

Con queste premesse è buffo pensare a come indiani e cowboy avrebbero immaginato il futuro. Probabilmente sarebbe stato qualcosa come cavalli volanti e sceriffi meccanici o distributori automatici di ferri di cavallo. Forse qualcuno nelle praterie ci ha anche pensato!

La fantasiosa introduzione di questo articolo è ispirata all'ultimo album della band Mortal Prophets intitolato The Twang Gang (Live in Berlin), un viaggio astronomico in cui musica futuristica e suggestioni country si fondono insieme per dare origine ad un sound originale e fresco che colpisce per il suo carattere innovativo. La band stessa definisce il suo stile come country cosmico e ascoltando gli undici brani di questo album non possiamo non essere d'accordo.

E' John Beckmann il nome che si cela dietro il moniker Mortal Prophets. Su queste pagine abbiamo già avuto modo di apprezzare il suo operato con la rivisitazione del classico di Albert King, Born Under A Bad Sign e la cover di Janis Joplin Down On Me. In entrambi i casi siamo rimasti colpiti sia dal suo talento visionario e che dalla sua unica personalità artistica.

In questo album l'artista sposta ancora più in alto l'asticella regalandoci un'opera complessa e stratificata in cui tradizione e futurismo procedono a braccetto. Fin dalle prima note di Waltz Across New Jersey rimaniamo estasiati da un dolce arpeggio di chitarra in stile country su cui confluiscono melodie ad opera di synth dal suono spaziale e scintillante che creano un'ambientazione affascinante e surreale.

Questo primo brano apre la strada ad una serie di canzoni avventurose che sembrano voler descrivere un viaggio cosmico in sella ad un cavallo. Ogni canzone è un'esperienza d'ascolto eterea che stimola l'immaginazione e che coinvolge con la ricchezza dei suoni utilizzati.

Uno degli aspetti più interessanti dell'album è il modo in cui vengono simulati suoni organici attraverso l'utilizzo di synth che ne riproducono le caratteristiche, ma come se fossero decodificati da un computer. In altre parole sembra di ascoltare la versione di un suono attraverso l'interpretazione di un'intelligenza artificiale che simula la nostra realtà. Ride Em High e Psychotronic Guitar Lullaby sono l'esempio più calzante di questa operazione di fusione tra antico e futuristico.

Un disco che rapisce con la sua fantasiosa e provocatoria inventiva!