MIRON -Too Deep

17.04.2023

Nel gioco dell'amore quello che rende le cose più intriganti ed intense è il contrasto che si crea tra quanto viene espresso verbalmente e quindi dichiarato e quello che viene tenuto segreto. Pensiamo cose che non diciamo, un po' per pudore e un po' stuzzicare la curiosità e l'interesse dell'altra persona. 

Soprattutto nelle prime fasi dell'innamoramento, quando la conoscenza dell'altro è in fase esplorativa si viene a creare un aura di mistero magnetica estremamente affascinante che ci spinge a desiderare di scoprire l'enigma nascosto da quello sguardo che ci fissa con desiderio. Non sappiamo se la persona che abbiamo davanti provi dei sentimenti per noi o stia soltanto giocando e lo stesso vale per lei. Quello che vogliamo arrivati a questo punto è entrare in quella mente e diventare la sua ossessione.

Le considerazioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo del cantante e autore francese Miron che con Too Deep ci regala una canzone che esplora chi siamo quando siamo soli e chi siamo invece quando ci approcciamo a qualcuno che ci attrae e da cui vorremmo essere amati.

Too Deep è un brano acustico romantico e denso che si ispira alla musica folk ed al country. La canzone si apre con un giro di accordi di chitarra acustica lasciati a risuonare nel vuoto. La voce del cantante comincia a raccontare la sua storia con un tono basso e profondo intonando una melodia che ci fa venire in mente le atmosfere dei film western. Dopo la prima strofa una seconda chitarra effettata con il tremolo fa il suo ingresso dando lo start definitivo alla traccia che prosegue con una ritmica vivace di chitarra acustica. Dopo questa sezione movimentata torna la strofa eseguita su accordi lunghi come all'inizio del brano.

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Il testo si configura come quello che sembra uno studio attento dell'avversario, come in una partita a scacchi in cui il primo che svela le sue intenzioni e si mette a nudo perde la partita. Alla fine della seconda strofa la voce di Miron fa un balzo di un'ottava intonando la melodia con un registro quasi urlato che esaspera i toni del brano in una palese manifestazione di confusione emotiva. In questa sezione del brano si sente una forte impronta country enfatizzata dall'accompagnamento che ci ricorda le suggestive colonne sonore di Ennio Morricone.

Il protagonista del brano non è nemmeno certo se quello che prova sia davvero amore o se sta soltanto cercando di capire cosa sente veramente. Il brano continua su toni sostenuti fino alla sua conclusione che non riesce a fare chiarezza sui dubbi del cantante. Non sappiamo come finisce questa storia poiché, come cantato nei versi finali da Miron, rimane il mistero se quello che stiamo vivendo sia l'inferno o il paradiso.

Un pezzo incredibilmente coinvolgente, assolutamente consigliato.