MICK J. CLARK - Soldier Boy

29.11.2022

Ormai da diversi mesi abbiamo sotto gli occhi ogni giorno le sconvolgenti immagini della guerra in Ucraina. Era verso la fine di Febbraio quando le armate Russe entravano nei territori di Kiev e da allora l'Europa, o meglio i cittadini europei sono entrati in contatto con una paura che, nell'immaginario collettivo era finita per sempre con la Seconda Guerra Mondiale. 

La paura di un conflitto nucleare. Le immagini del bombardamento sul Giappone che hanno posto fine al conflitto nel 1945 sono impresse negli occhi delle persone di tutto il mondo e non c'è nessuno sano di mente che non tema che l'escalation di questi ultimi mesi possa concretizzarsi con uno scenario apocalittico in cui le città di tutto il mondo vengono rase al suolo dall'utilizzo delle armi nucleari.

Quello della guerra è un tema ricorrente nelle canzoni, perché si esplicita in tutti noi con un forte senso di repulsione in quanto manifestazione folle, violenta e atroce della stupidità umana. Da Fabrizio De André a Bob Dylan, agli U2, solo per fare qualche nome, gli artisti si sono sempre schierati chi più, chi meno esplicitamente a favore del pacifismo. 

La guerra che divide i soldati dai propri familiari, che costringe ad uccidere l'altro, che distrugge le città e le nostre vite. I cantautori, con la loro sensibilità artistica, hanno saputo descrivere bene come nessun altro i sentimenti non solo di chi la guerra la subisce passivamente come popolo, ma anche immedesimandosi col punto di vista del soldato, privato del suo libero arbitrio e destinato a tornare a casa (quando è fortunato) completamente stravolto nella sua anima.


Soldier Boy è un brano di Mick J Clark che affronta il tema della guerra e dei soldati attraverso una ballad acustica dal sapore Country che ci racconta quasi dolcemente le riflessioni e le impressioni di un bambino davanti a questo argomento.

Come suggerisce il titolo stesso c'è una sorta di parallelismo tra la figura del soldato e quella del fanciullo. Sia il bambino che il militare devono eseguire gli ordini, ma mentre i comandi che riceve il ragazzo sono finalizzati al suo bene e alla sua sicurezza, quelli del soldato appaiono come opposti a questo scopo.

Sono ordini che mettono il soggetto in una situazione di pericolo e che lo obbligano a compiere azioni che non vorrebbe fare. Qui il bambino ed il soldato si somigliano ed accettano loro malgrado incarichi che non capiscono, andandoli ugualmente ad assolvere, poiché basati sulla fiducia in chi li ha emanati.

Non sono ammesse insubordinazioni perché, in un caso, chi da l'ordine è un genitore, nell'altro, anche. Si obbedisce alla Madre Patria.