MICK J. CLARK - Hey Daddy

04.04.2023

Una relazione finisce e le due persone coinvolte in quel rapporto decidono di lasciarsi, danno un taglio netto a quella storia che era diventata insostenibile e vanno avanti ognuno per la propria strada. Quando ci sono di mezzo dei bambini però la situazione non è mai così semplice e la rottura tra i due genitori può innescare una serie di eventi che andranno a danneggiare il figlio o i figli. Un bambino che vede andare via di casa un genitore può sentirsi inutile davanti a questo evento e in alcuni casi può sentirsi addirittura responsabile. 

Da piccoli non è possibile capire le dinamiche che portano alla rottura tra due adulti, riescono a vedere solo il risultato finale, ossia che uno dei due lo ha abbandonato. Privato di una delle due figure di riferimento il bambino o l'adolescente può manifestare vari disagi fra cui scarso rendimento scolastico, disturbi alimentari e/o del sonno e nei casi peggiori problemi con la legge e di droga.

Questa tematica sociale purtroppo molto diffusa è l'argomento dell'ultimo singolo di Mick J Clark intitolato Hey Daddy. Il brano racconta di un padre che abbandona la moglie ed il figlio andando via di casa e dell'effetto che questo ha sul figlio.

Mick J Clark è un artista da sempre in prima linea contro i disagi adolescenziali, occupandosi attivamente di campagne contro il bullismo, la droga e i disturbi alimentari. Il suo impegno civico lo ha portato a scrivere moltissimi brani per sensibilizzare la gente su tematiche estremamente diffuse, ma gravemente sottovalutate.

Il brano che stiamo ascoltando fa parte di quelle canzoni scritte da Mick che vogliono portare all'attenzione di più persone possibili un problema serio e diffuso come quello delle conseguenze psicologiche ed emotive su un bambino che vede uno dei genitori abbandonare la famiglia. 

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Hey Daddy è una canzone molto orecchiabile e trascinante caratterizzata da un velo di malinconia. Il sound del brano si ispira al rock-blues dei primi anni '80. Dopo un'introduzione di batteria entra in scena la chitarra che si produce in una vivace ritmica su cui Mick comincia a cantare. Il testo del brano racconta la storia in prima persona dal punto di vista del bambino. Il rumore della porta che sbatte è l'ultimo ricordo che il ragazzo avrà del padre. Rimasto solo con la madre in lacrime il bambino sa che la sua vita è cambiata per sempre.

Comincia a mancare le lezioni, frequenta brutte compagnie ed ha a che fare con le armi. La melodia del brano è molto coinvolgente e mantiene alta l'attenzione dell'ascoltatore sullo storia. C'è un forte senso di disagio nella traccia che viene enfatizzato dal solo di chitarra che appare volutamente un po' stonato e sguaiato. Il testo prosegue con la narrazione dell'esperienza della prigione che butta nuovamente a terra la vita del ragazzo. Il brano si chiude con il ragazzo che non ha dimenticato il padre e che spera sempre che un giorno possano tornare ad essere una famiglia.

In questo brano molto toccante Mick J Clark indaga in maniera molto lucida le cause che molto spesso portano una persona a perdersi. Chi delinque è stato probabilmente in passato la vittima di una situazione che ha stravolto la sua vita e dai cui non ha saputo riprendersi o non è stato aiutato. Speriamo che questo brano abbia la diffusione che merita.