MIA LYDIA - Eberhard

19.08.2023

Ci sono alcune notti in cui la nostra mente è incredibilmente sveglia. Rimaniamo nel letto con lo sguardo fisso nel vuoto riflettendo su chi siamo e perché. Pensiamo da dove siamo partiti e a tutta la strada che abbiamo fatto, con la mente rivolta a cosa faremo e dove andremo in futuro. 

Quello che abbiamo ottenuto e la persona che siamo oggi è il risultato di scelte, anche difficili che hanno minato profondamente il nostro concetto di giusto e sbagliato trasfigurandone i contorni che ora ci appaiono sfocati e ambigui. Abbiamo preso delle decisioni, anche radicali che hanno purtroppo danneggiato chi si frapponeva tra noi e la nostra strada. La nostra coscienza ha sentenziato che non è stato né giusto né sbagliato, ma solo necessario. Ciò nonostante ne soffriamo.

Le parole in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo di Mya Lydia intitolato Eberhard. In questa affascinante canzone alternative pop sperimentale l'artista effettua una profonda analisi dei suoi sentimenti riflettendo sulle sue azioni e sul concetto ambiguo e mutevole di moralità e sulle ipocrite definizioni di convenienza ed opportunismo.

Il brano si apre con la voce di Mia che intona i primi versi sopra pochi accordi di pianoforte. Mentre un leggero suono di organo in lontananza ci raggiunge quasi ad accarezzarci ci concentriamo sulla melodia della voce che viene interpretata con tono malinconico e riflessivo.

In questa fase iniziale del pezzo l'atmosfera viene giocata sull'emissione della voce che a tratti si fa sussurrata come in un dialogo in cui l'interlocutore siamo noi stessi. Mano a mano che il pezzo procede compaiono altri elementi che vanno ad argomentare in modo più specifico la narrazione. Profonde percussioni e tastiere addizionali vanno ad arricchire ulteriormente il corpo del pezzo che vede aumentare le proprie dimensioni e la sua intensità.

Il testo della canzone è breve, ma molto incisivo. Si percepisce dai pochi versi che lo costituiscono un profondo tormento interiore che logora la psiche, come un pensiero persistente e malevolo che mina la nostra salute mentale. Il brano si divide in due parti: la prima cantata e la seconda in cui non ci sono altri attori al di fuori degli strumenti. A circa metà del brano fanno la loro comparsa i violini mentre ascoltiamo la cassa pompare come un cuore umano in preda ad un'emozione improvvisa.

Secondo la nostra interpretazione questa parte del brano rappresenta il flusso di pensieri e dei ricordi che tormentano la protagonista della canzone con i loro continui interrogativi come in un esame di coscienza doloroso, ma necessario. Questa sezione strumentale continua ad arricchirsi di particolari e dettagli come improvvisi flash della nostra vita passata che rimettono in discussione il nostro operato, ma soprattutto la nostra anima.

Un pezzo meraviglioso da ascoltare con gli occhi chiusi, consigliatissimo!