MERAKI TRICE - You’ll Regret Me

10.06.2023

I sentimenti che ci assalgono quando una relazione giunge al termine sono molto intensi e spesso possono generare un'idea fissa che diventa un'ossessione in grado di tormentarci anche per molto tempo. Soprattutto nei primissimi giorni, quando il fatto è ancora fresco, ci sembra di vivere come dentro una botte all'interno della quale i suoni provenienti dall'esterno risultano confusi ed incomprensibili. 

Dentro questo abitacolo i nostri pensieri rimbalzano violentemente sulle pareti, proprio come un pipistrello impazzito che cerca disperatamente una via di fuga. Riviviamo in continuazione gli ultimi momenti con la persona da cui ci siamo separati e rimuginiamo su quello che avremmo potuto dire e fare, ripetendoci come un mantra parole consolatorie e di conforto, convincendoci che è l'altra persona quella che ci ha rimesso maggiormente nella separazione.

Questo scenario claustrofobico ci è stato ispirato dall'ascolto dell'ultimo singolo di Meraki Trice intitolato You'll Regret Me. In questo originalissimo brano il lirismo ed il linguaggio del soul si fondono con la musica elettronica, regalando all'ascoltatore un viaggio negli abissi della condizione umana esplicata attraverso la narrazione introspettiva del suo autore.

Il brano che stiamo ascoltando ha una durata limitata, circa un minuto e quaranta secondi che risultano però più che sufficienti per farci compiere un'esperienza sonora intensa e intima, difficile da dimenticare. La traccia si apre con un synth che esegue un tema composto essenzialmente da due note che vengono ripetute con un delay. A questo input iniziale segue immediatamente l'ingresso della voce. Il timbro del cantante è basso, scuro e profondo. 

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E' proprio la profondità dei bassi della traccia che rende questa canzone estremamente vibrante e coinvolgente a livello emotivo. Il cantato presenta un gusto decisamente soul e si sviluppa sopra una ritmica di chitarra funky eseguita con il wha-wha che ci accompagnerà per tutta la durata del brano. L'atmosfera del pezzo è condizionata da un forte riverbero, i suoni sembrano arrivare dal fondo di un pozzo profondissimo.

Quando entra in gioco l'accompagnamento delle percussioni e di altre tastiere viene ulteriormente amplificato l'effetto caverna. Fortissimi bassi rimbombanti percuotono i nostri sensi come figure malevole pronte a vendicarsi di noi e della nostra ipotizzata felicità. Nel corso del brano possiamo apprezzare la tecnica vocale dell'artista che dosa sapientemente note lunghe e vibrati veloci.

C'è un'importante componente strutturale nella traccia che è costituita dai cori che con il loro contributo sembrano voler sostenere la linea vocale principale con partecipata empatia. Il titolo del brano ci fa intuire che la canzone parli della rottura di una relazione e tutti gli elementi costituenti il tappeto sonoro del brano si impegnano a sostenere il complesso apparato sentimentale, come ad una veglia funebre in cui si cerca di consolare la persona più prossima al defunto.