MEAT IN SPACE - Chromium Dioxide
Durante i primi anni '90 le band dei ragazzi non avevamo molti modi per registrare una demo. L'unico modo era pagare qualche studio di registrazione che era sempre troppo costoso per le tasche degli adolescenti. Così avveniva spesso che per fissare in qualche modo le idee dei nuovi brani venisse piazzato un registratore a cassette al centro della sala prove a cui veniva delegato il compito di documentare i progressi della band.
Lo stesso procedimento veniva effettuato anche dai singoli musicisti nelle loro stanze, seduti sul letto con la chitarra in mano accennavano riffs e linee vocali davanti ad un registratore per proporli poi al resto del gruppo. Con i computer di oggi si possono effettuare registrazioni casalinghe di un certo livello, ma il vecchio metodo aveva in se qualcosa di magico che non tornerà più.
Il singolo di debutto dei Meat In Space si intitola Chromium Dioxide, un ottimo brano di rock-grunge che ci fa nostalgicamente tornare alla mente quel periodo della nostra adolescenza di cui abbiamo parlato nell'introduzione di questo articolo.
Il sound di questa band americana sembra uscito direttamente da un garage dove tutti i sabati dopo la scuola i ragazzi si riunivano per suonare insieme. Il brano comincia con dei fischi di chitarra a cui segue il primo riff della canzone.
Il suono, volutamente sporco, si ispira al punk e al grunge e anche l'arrangiamento generale si muove in quella direzione. I riffs sono coinvolgenti, in bilico tra il groove ed il ballabile e linea vocale tende a seguire gli accordi del pezzo con un procedimento caro al punk. Anche la voce è filtrata con la distorsione e tutto il pezzo presenta quell'urgenza comunicativa tipica del punk-rock.
Al centro del brano c'è un'interessante variazione che aumenta la tensione emotiva del brano attraverso l'oscillazione di un intervallo che sale e scende di mezzo tono. Dopo questa sezione gli strumenti tornano agli ossessivi accordi della strofa, facendoci ripiombare in quel mood ipnotico che ha aperto il brano.
Nella seconda metà del brano i toni si fanno più intensi e le sezioni che compongono strofa e ritornello si ripetono in modo più ravvicinato tra loro. In questa fase finale del brano la voce appare doppiata da una seconda linea che armonizza la principale facendo aumentare la profondità della traccia. Il brano si chiude con gli stessi rumori di feedback che hanno aperto la canzone.
Il brano che abbiamo ascoltato è palesemente ispirato alle sonorità anni '90 e dobbiamo riconoscere che è stato un piacere sentire un ottimo brano realizzato alla vecchia maniera, con energia, sudore ed adrenalina! Rock'n'roll!!