ME - Good Guy / I'm Sorry

07.04.2023

Musica è tutto ciò che ci circonda. Il soffio del vento, il tamburellare ritmico della pioggia battente, il cinguettio degli uccellini, il dolce scorrere dell'acqua di un ruscello. Ogni suono naturale contiene in sé armonie che, benché apparentemente non siano organizzate e appaiano casuali e non intenzionali, sono in grado di suscitare in noi emozioni ed esperienze sonore profonde.

La musica è dunque il suono del mondo intorno a noi, ma può essere unito alla creazione di altri suoni organizzati che, miscelato ai silenzi attraverso il tempo, genera delle sensazioni negli ascoltatori.

La cantante svedese ME fa esattamente questo nel suo ultimo EP, riuscendo a confezionare un gioiellino da gustare, assaggiare, godere e dalle cui emozioni farsi trasportare.
L'EP porta molto semplicemente il titolo composto dei 2 brani centrali "good guy/i'm sorry", scritto volutamente con caratteri minuscoli.

I due brani sono a loro volta preceduti da un'introduzione intitolata esattamente "intro" e seguiti da una conclusione intitolata anche qui letteralmente "outro", per andare a completare insieme un EP fatto di 4 brani, per un totale di appena 9 minuti e 19 secondi complessivi.

La piccola opera affronta la fine di una storia d'amore.

Si apre con "intro", che ci propone un dialogo tra un uomo e una donna (che sembra tratto da un film o una serie, ma che non abbiamo meglio identificato) e sullo sfondo il rumore della pioggia accompagnato dal ticchettio di un orologio, a rimarcare l'incessante passare del tempo.

La seconda e la terza traccia sono due canzoni. Entrambe propongono testi struggenti e atmosfere tristi, malinconiche e quasi oniriche tipiche del dream pop di Lana del Rey o FKA Twigs.

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Nell'ordine troviamo prima "good guy (a distorted voice memo)" che si caratterizza per un piano distorto e l'effetto crackling per quasi tutto il brano ad eccezione della parte finale in cui il sound cambia repentinamente e la voce angelica e sognante di ME si trasforma con un effetto megafono molto marcato. Anche in questo brano si sentono di tanto in tanto parti di dialogo tra lui e lei.

Nella terza traccia dell'EP "i'm sorry" avvertiamo le enormi doti tecniche vocali di ME, che riesce a profondere virtuosismi senza risultare banale e mantenendo sempre molto centrato il focus e la giusta intensità sul tema. "Penso di non essermi mai sentita così sola", inizia così il suo atto di dolore. Per proseguire con frasi che descrivono il senso di smarrimento. "Cosa dovrei fare senza di te?" ("What am I supposed to do without you?"). "Non è quello che avevo promesso, baby mi dispiace. Non era quello che volevo, baby mi dispiace".
Questo è l'unico brano dell'EP che è stato realizzato con una collaborazione esterna, mentre tutti gli altri sono prodotti esclusivamente da ME. Questa "i'm sorry" è invece prodotta dal produttore scandinavo Mario Dri, di Malmo.

L'EP si chiude con la quarta traccia, un outro di 1 minuto e 16 secondi caratterizzata dal fruscio del vento che culla delle campane tibetane, insieme al cigolio di una sedia a dondolo e all'accenno di una nenia. Il vento si trasforma in pioggia e il tutto si conclude con la voce femminile che ci dà il colpo di grazia finale: "Ti amo, ma non posso stare con te. Quindi, cosa devo fare?"