MATT WARREN - It All Made Sense

28.09.2023

Molta gente prova un profondo senso di inquietudine quando si trova sola con sé stessa. Quando si è soli si è portati a pensare alla propria condizione esistenziale e al proprio passato. C'è chi cerca di sfuggire a questo confronto interiore riempiendo la sua vita di persone o gettandosi in attività che lo impegnano fisicamente e mentalmente.

Durante la pandemia ed il lockdown abbiamo tutti avuto fin troppo tempo per riflettere perché siamo stati costretti all'isolamento. Guardarsi dentro può svelarci l'oscurità che alberga in noi e quel tipo di rivelazione può spaventarci a morte. La contemplazione di quell'abisso può portarci in un luogo della mente che non vorremmo conoscere, ma che è tragicamente parte di noi.

Le parole in apertura di questo articolo sono l'argomento intorno a cui ruota l'ultimo singolo di Matt Warren intitolato It All Made Sense. In questo affascinante brano l'artista inglese esplora la complessità della nostra psiche e le conseguenze di un'introspezione forzata dalla circostanza di ritrovarsi soli con sé stessi troppo a lungo. Il brano è il secondo singolo estratto dall'album Excited To Die che vedrà la luce il prossimo primo novembre.

L'impianto della canzone è abbastanza scarno, ma molto funzionale. Ci sono due chitarre, una grancassa, un tamburello e alcune voci aggiuntive. Il brano inizia con un arpeggio di chitarra agrodolce accompagnato dal suono della cassa che batte il tempo sui quarti. La chitarra è effettata con un tremolo che produce un effetto stereo ipnotizzante in cui il suono si sposta velocemente da un altoparlante all'altro creando una sensazione di instabilità sia fisica che emotiva.

E' come se stessimo camminando sopra un filo sospeso in aria e cercassimo di non cadere giù. La voce si presenta calma e pacata, intonando la melodia con un tono confidenziale, quasi timido. Il testo della canzone presenta delle zone d'ombra in cui viene utilizzato un linguaggio volutamente enigmatico di cui non riusciamo a coglierne pienamente il senso.

Nel ritornello il sound si arricchisce con il suono del tamburello a cui si aggiungono alcuni interventi della chitarra solista che presentano nuovamente quel particolare effetto sonoro che ha aperto il brano. C'è un atmosfera di malcelata inquietudine che serpeggia tra le trame della canzone, un sentimento di ansia ed angoscia che ci tormenta come un tarlo nel cervello.

La canzone riesce a cogliere quel momento in cui i nostri pensieri e le nostre riflessioni ci pongono di fronte ad una rivelazione su noi stessi che è abbagliante nella sua chiarezza.
Il pezzo procede con lo stesso passo per tutta la sua durata e ci sentiamo come se la nostra coscienza ci avesse preso per mano per condurci in quel luogo oscuro che è la nostra mente. Non possiamo sfuggirle questa volta e a testa bassa ci incamminiamo con lei in quel viaggio.

Un pezzo veramente intenso capace di insinuare un profondo stato di inquietudine nell'ascoltatore.