MATT TIEGLER - Hands Free Down Hill

20.10.2023

Quando si è arrivati ad una certa età non è raro che ci si guardi indietro con un po' di nostalgia. Al di là degli obbiettivi della vita raggiunti o mancati quello che provoca quel senso di malinconia è la spensieratezza che abbiamo perso nel corsi degli anni. Quando guardiamo i ragazzi di oggi con gli occhi incollati al cellulare non possiamo fare a meno di pensare a quanto bastasse poco alla nostra generazione per essere felici.

I pomeriggi d'estate a scorrazzare con le biciclette a chiacchierate senza fine seduti su un muretto che era il punto di ritrovo per noi ed i nostri amici. E' la semplicità di quella vita che ci manca e che ci fa riflettere su quanto ci siam incupiti diventando adulti. A volte ci piacerebbe tornare a quell'età in cui non ci serviva altro che la compagnia dei nostri amici.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dalle atmosfere solari e gioiose dell'ultimo album di Matt Tieger intitolato Hands Free Down Hill. In questa raccolta di nove brani l'artista americano ci regala un disco che ci fa tornare in mente i tempi spensierati della nostra infanzia e adolescenza in cui l'unica preoccupazione era di finire presto i compiti per poter stare con gli amici più a lungo.

Oltre ad essere un musicista Matt Tiegler è anche un attore ed un drammaturgo e questo album rappresenta il suo terzo lavoro in studio.

Il genere di riferimento per questa release è un indie rock fresco e brillante che attinge alle colorate atmosfere degli anni '60 che conferiscono al prodotto finale un aspetto gioioso e adolescenziale. Il brano che apre la raccolta è Dream (Reason for Living) che mostra fin dalle prime note quella solarità che troveremo in tutto il disco. Melodie orecchiabili e attenzione per i dettagli sono quindi il biglietto da visita per questo disco che prosegue con I Didn't Get You, un brano pop-rock che ci colpisce per la sua vitalità e le affascinanti progressioni armoniche.

Con I Wanna Start a Religion abbiamo un approccio più rock che ci fa venire in mente la briosa energia di band come i The Who. In Murphy's Hope convivono armonicamente suggestioni alt rock anni '90 e quello sperimentalismo audace dei Beatles dell'ultimo periodo. I suoni dell'album sono incredibilmente definiti ed ogni strumento risalta in modo chiaro e pulito, come in Summer Love Song dove possiamo apprezzare l'elaborato lavoro delle chitarre e dei cori.

Hands Free Down The Hill ha dei richiami al punk-rock anni '90, ma filtrato attraverso il peculiare stile di Matt che lo rende un brano deciso ed originale. Il viaggio prosegue con Nothing Out There che si presenta come una ballad stravagante dai toni psichedelici. Il sound dell'album è davvero vario ed ogni canzone mette in evidenza la versatilità degli strumentisti e della voce che si adatta perfettamente a qualsiasi genere proposto.

Con Edge Of My Seat abbiamo un'altra incursione nella musica anni '60 e nelle sue atmosfere serene e disinvolte. Il disco si chiude con Forward, un brano acustico che congeda gli ascoltatori con le sue confidenziali parole. Il brano è la perfetta chiusura per un disco che ci ha fatto sorridere teneramente, ma anche riflettere sulla nostra vita.

Un disco semplicemente incantevole.