MARIA KOTROTSOU - Kafka's Dream
La musica e la letteratura sono espressioni artistiche che spesso vanno di pari passo, infatti sono innumerevoli le opere letterarie che sono servite da base o da ispirazione per canzoni e album. La talentuosa musicista Maria Kotrotsou, originaria di Parigi, ha deciso di unire le due arti, musica e letteratura, nella splendida e struggente "Kafka's Dream", il suo nuovo singolo uscito lo scorso aprile e che rende omaggio al centenario della morte del leggendario scrittore boemo.
Maria è un talento naturale che si distingue con composizioni che spaziano dall'orchestrale al neoclassico, dall'elettronica alla new age e ha realizzato anche colonne sonore per serie tv e film in Francia, in Cina e negli Stati Uniti. Ama presentare le sue composizioni in concerto dal vivo, fondendo la musica del pianoforte con elementi elettronici. Ha calcato luoghi prestigiosi come il Museo d'Orsay e La Seine Musicale delle Nazioni Unite. Il suo lavoro va ben oltre i confini nazionali francesi e si è esibita in diversi palchi, club e festival in tutta Europa e negli Stati Uniti.
"Kafka's Dream" è un ritratto perfetto del suo modo di comporre, poiché si fondono elementi di new age che creano un'atmosfera coinvolgente accompagnata da elementi neoclassici e orchestrali. È come leggere un'opera di Kafka, ma sotto forma di canzone.
Maria sa descrivere in modo dettagliato le emozioni e le esperienze umane in modo lento. Dal brano emerge la malinconia dello stesso contesto esplorato da Franz Kafka nella sua opera "Un sogno". Nel brano c'è qualcosa di inquietante e ultraterreno che offusca il confine che c'è tra sogno, morte e mortalità. L'opera si espande con una drammatica dimensionale, che prende corpo nota dopo nota, trasportando l'ascoltatore in un viaggio malinconico con una sublime esecuzione del pianoforte.
Ascoltare "Kafka's Dream" è come cadere al rallentatore attraverso un abisso, una sensazione rafforzata ancora di più dal video inquietante e conturbante dove i pensieri, i fotogrammi, le scene e le emozioni eccitano la mente. La dispersione ambientale nelle prime melodie introduttive acquista slancio, forma e ritmo nel bridge, mentre le melodie del pianoforte fondendosi con gli accenti del violoncello acquistano una velocità febbrile ed euforica.
Ascoltare la canzone di Maria Kotrotsou è come guardare uno spettacolo teatrale, che poi si svela in maniera più elaborata, glamour e accattivante. Questo è ancora più vero se si osserva la videoclip di accompagnamento alla canzone, dove si alternano figure simboliche di chiaro richiamo alle opere kafkiane che hanno un effetto disturbante ma allo stesso tempo illuminante.
Durante l'esibizione di "Kafka's Dream" le emozioni girano vorticosamente come un turbinio e poi si gonfiano come un mare tempestoso. Il pianoforte, con le sue melodie lunatiche, evoca un senso di desiderio e di introspezione, mentre la batteria sembra fungere da battito cardiaco per tutto il brano, una sorta di chiamata alle armi che agita l'anima e conferisce quel senso di urgenza. Gli archi tessono un panorama sonoro coerente e con il loro crescendo rendono le armonie via via sempre più inquietanti, dipingendo un ritratto vivido di disperazione e anche di speranza.
Non ti resta che lanciarti in questo sogno musicale ansioso, grottesco e a tratti incomprensibile, per l'appunto il sogno di Kafka.