MADEBIT - An Alien Among Us

29.08.2023

L'estate sta terminando e come tutti gli anni si cerca a fatica di reinserirsi nella routine quotidiana. Settembre è ormai alle porte e si avverte quel sentimento di malinconia misto a ottimismo che porta con sé ogni nuovo inizio. E' come se iniziasse un nuovo capitolo della nostra vita in cui cercheremo di non ripetere gli errori del passato.

Anche la musica che ascoltiamo in questo periodo è fondamentalmente diversa da quella che abbiamo consumato durante l'estate e ci sentiamo più orientati ad atmosfere riflessive. Per disintossicarci dalla frivola musica da spiaggia abbiamo bisogno di qualcosa di stimolante, di fresco e di nuovo che ci metta nelle giuste condizioni mentali per affrontare un nuovo anno.

L'ultimo album dei Madebit intitolato An Alien Among Us è sicuramente la scelta ideale. In questa raccolta di dodici brani l'artista di Nashville ci offre un viaggio sonoro stimolante ed esaltante tra gli affascinanti lidi del progressive pop, tra trame di synth suadenti e suoni scintillanti. Il sound dell'album è estremamente vario, ricco e fantasioso. La copertina del disco cattura l'essenza e lo spirito di questa brillante raccolta di brani mostrandoci l'immagine di un mondo surreale e meraviglioso in cui tutto sembra possibile.

L'album si apre con il brano Space che ci abbraccia con le sue melodie sognanti e il suo ritmo coinvolgente. Il sound del pezzo si colloca a cavallo tra le atmosfere del pop elettronico e le complesse modulazioni del progressive consegnandoci un assaggio consistente di quello che troveremo nell'album.

An Alien Among Us si configura come l'evoluzione naturale della prima traccia. L'atmosfera di questo pezzo è fresca e dinamica e quello che ci colpisce maggiormente è l'originalità degli arrangiamenti e la scelta dei suoni, mai scontati. Con il terzo brano Sandy Beaches scopriamo una sfumatura nuova che prende in prestito alcuni elementi dal pop anni '80 mescolandoli con sonorità e risoluzioni moderne.

I brani si differenziano molto gli uni dagli altri pur rimanendo saldamente ancorati allo stile personale di Madebit come in Moon Dance che ci travolge con un ritmo frenetico vicino alla vibrazioni drum and bass pur mantenendo la vocalità e le armonie particolari che caratterizzano la sue produzioni.

Il disco è pieno di riferimenti ad altri generi che trovano spazio nel singolare linguaggio dell'album. Suggestioni orientali e new age colorano il brano Intermission (I Do What I Want), mentre divagazioni dance e indie caratterizzano brani come A Sound Is Born (Evolution Of Self). Se dovessimo definire questo disco con una sola parola questa sarebbe Fantasioso.

Ascoltando questo disco si percepisce una libertà creativa ed espressiva totale. E' come se l'artista fosse riuscita a mettere in musica qualsiasi cosa avesse per la testa. Il risultato è un album spiazzante che ci colpisce a più riprese come una scheggia impazzita che ci gira intorno senza possibilità di prevederne la traiettoria.

Un'esperienza sonora davvero coinvolgente che sentiamo di consigliare a tutti.