MAD PAINTER - Splashed

24.03.2023

Immaginiamo di essere in un Luna Park. Mentre passeggiamo tra le varie giostre mangiando dello zucchero filato la nostra attenzione viene richiamata da un buffo individuo vestito con colori sgargianti che pubblicizza a gran voce la sua attrazione: un folle viaggio attraverso gli anni '70 a bordo di una macchinetta che si sposta su dei binari. 

Rimaniamo perplessi dalla natura dell'offerta non riuscendo a capire esattamente a cosa saremmo andati incontro. Anche se il tizio ha uno strano sorriso tutt'altro che rassicurante decidiamo di fare un giro su quella giostra. Saliamo a bordo del veicolo che comincia lentamente a muoversi per entrare all'interno di una grotta di cartapesta. Mentre avanziamo si fa sempre più buio e sentiamo una vivace musica avvicinarsi.

Questa bizzarra introduzione era l'unica possibile per presentare il nuovo disco dei Mad Painter intitolato Splashed. Abbiamo imparato ad amare i Mad Painter con i due singoli, Illusion e Rock'n'roll Samurai, che hanno anticipato questo full lenght di 17 pezzi.

Quanto sentito e adorato nelle uscite discografiche precedenti trova un'incredibile conferma in questo secondo album della band, che coerentemente con il suo spirito ci regala una raccolta di brani che sembrano essere stati scritti nei favolosi anni '70.

Il sound della band è caratterizzato dall'onnipresente organo che insieme alla chitarra elettriche si produce spesso in assoli pieni di gusto e feeling, scatenandosi sui ritmati e vivaci tempi di batteria. Anche da un punto di vista iconografico la band rispecchia pienamente lo spirito di quegli anni vestendosi con abiti di scena colorati ed esuberanti. I brani di questa raccolta sono molto eterogenei.

Musicvertising-Banner.jpg

Ci sono episodi cavalcanti, energici e possenti come la già editata Illusion e ballad piene di sentimento e passione come Lie To Me e Let Him Go. Highway Driver è un ottimo pezzo energetico da sentire a tutto volume mentre si è in macchina a tutta velocità. Parting Line è un brillante episodio di rock'n'roll, mentre Jacques è un ballabile divertente a cui è difficile rimanere indifferenti.

Nonostante la grande differenza di stile tra un pezzo e l'altro, possiamo tranquillamente affermare che il mood del disco risulta perfettamente coerente, bilanciato e coeso. L'intero album può essere considerato un poderoso affresco di quella vivacità e libertà espressiva tipica degli anni '70 in cui la creatività era ai massimi storici e le band non si curavano affatto delle retoriche etichette di genere a cui siamo abituati oggi.

L'ascolto integrale di questo album riesce a dare una carica di positività all'ascoltatore che traccia dopo traccia si immerge in un clima di giocosa spensieratezza. C'è molta passione e voglia di divertirsi nelle vibrazioni di questo disco, da sentire e risentire scoprendo sempre nuove sfumature. Assolutamente consigliato.