LUMINOUS WAVEZ - Ashes Of The Artist

20.09.2022

Quando si va a vedere una rappresentazione a teatro, c'è un momento di impareggiabile bellezza: è quando il pesante tendone del sipario rosso si allarga, con lentezza calcolata, e riusciamo a scorgere per un istante il palco in penombra con tutta la scenografia montata. 

In quell'istante lo spettacolo non è ancora in atto, ci viene detto di metterci comodi e in ascolto e prepararci per l'opera. È una ritualità molto intima, che raramente si trova in questo esatto modo in altre forme artistiche.

Eppure è la prima sensazione che arriva, potente e precisa, quando si ascolta il nuovo EP "Ashes of the Artist" del duo musicale internazionale Luminous Waves, composto dal paroliere americano Mike Dobbins e l'acclamato artista inglese Leaone. L'EP è stato realizzato dopo un periodo di profonda analisi, per riflettere su di sé e creare in maniera collaborativa. Questo lo rende personale, molto profondo e assolutamente cinematografico (o teatrale, tornando all'esempio del sipario). 

È un momento di buio che precede la grandezza, lascia intravedere tutto e stimola la curiosità e l'entusiasmo; chiede di fare silenzio per poter prendere parte all'opera, in maniera coinvolgente e quasi mistica. La contemplazione da cui sono scaturite le canzoni verte su colpa, rabbia, perdita, dolore e paura. Uno spettacolo doloroso e necessario.

Un progetto musicale, quello dei Luminous Waves, nato durante la pandemia ma già acclamatissimo dalla critica e dal pubblico, con numerose interviste e articoli in blog di settore. Con l'influenza di artisti di fama mondiale come Chris Cornell, Johnny Cash, Nick Cave e Leonard Cohen, il duo mescola e sperimenta i generi indie-rock, post-punk e rock alternativo per un risultato eccezionale. 

Dopo il loro EP di debutto, "Raindrop Castle", del 2021, Ashes of the Artist è un'eclettica opera d'arte composta da quattro tracce per un totale di quindici (intensissimi) minuti di ascolto. Questo secondo EP è stato mixato e masterizzato da Math Bishop, che ha lavorato fra gli altri con U2 e The Killers ed è un vero professionista nel campo.


L'EP inizia con la canzone Revenge Song Spiritual, che indaga la spiritualità dietro un piano vendicativo che ha molto a che fare con il potere (quello voluto, preso e perso). Alla fine di questo pezzo, crudo e onesto, si inciampa nella pace. 

La seconda traccia è Ex Regrets, ritmata e con una melodica dalle atmosfere country e sensuali, molto latine. Il testo si concentra su un desiderio irriducibile per ciò che è perduto: quello che è andato e che ora ossessiona i pensieri con i ricordi. Ma questa consapevolezza della paura di affrontare la verità rende il protagonista un individuo maturo, cosciente di sé; fino a capire che questo dolore è transitorio, come tutti gli altri. 

Let the Pain Be Your Light, il terzo brano, è un processo di guarigione in forma melodica. Un'interpretazione di alcune importanti verità che dimentichiamo con il passare del tempo: quel dolore è il primo passo sulla via della crescita. Per lasciar andare la malinconia e l'oscurità bisogna concedere spazio al dolore. Solo così le ferite si rimarginano per diventare segni di maturità. 

Raggiungiamo così l'ultima canzone, Have No Fear, un pezzo coraggioso e audace in cui si sfidano i detrattori a fare del proprio peggio, perché non c'è più paura. Gli artisti hanno trasceso le vane paure di quali e quanti danni potrebbero subire. Una canzone ardimentosa e piena di speranza, che regala all'ascoltatore un senso di controllo e potere.

L'album si conclude con un importante messaggio e consiglio di vita: realizzare se stessi e i propri sogni nonostante le circostanze.