LOVE GHOST - Homesick

27.11.2022

Gli adolescenti degli anni '90 hanno vissuto un contesto musicale molto eterogeneo in cui coesistevano una grande varietà di stili musicali e tendenze. La generazione nata a cavallo tra le fine dei '70 e i primi anni '80 si è trovata quindi bombardata da una moltitudine di band che si affacciavano dai loro televisori presentati dai VJ dei programmi di quella che fu MTV. 

Ogni adolescente vive il dramma interiore dell'insicurezza e del sentirsi inadeguato a cui in molti casi fa compagnia una situazione familiare difficile. Tra i generi esplosi in quel periodo, quello in cui gli adolescenti potevano meglio identificarsi era quello che arrivava da Seattle. 

Il Grunge in generale ed i Nirvana in particolare sono state espressione del disagio e della rabbia giovanile di quella particolare generazione. Molti componenti di quelle band oggi non ci sono più, chi per overdose, chi morto suicida. Questo sta a significare che il disagio con cui gli adolescenti si immedesimavano aveva un riscontro oggettivo nella vita di quegli artisti che ci hanno lasciato troppo presto.

Quel senso particolare di inadeguatezza e quella sensazione di triste malessere la riscontriamo in pieno nel nuovo pezzo dei Love Ghost, intitolato Homesick. Tutto il testo della canzone ruota intorno a quel tipo di sentimenti di cui si parlava nell'introduzione di questo articolo.

Il brano parla di un adolescente che si confida ad un amico in toni sconsolati sulla propria esistenza. Un'esistenza in cui hanno già visto troppo, tanto da avere gli occhi stanchi. Ci sono molti riferimenti all'uso di droga e la piena consapevolezza di aver già commesso un numero troppo alto di errori. 


L'incombente convinzione di essere profondamente sbagliati, non solo in quanto persone, ma anche in termini più astratti. Anche quello che sanno è sbagliato. Si legge nel testo: a che serve sapere tutto, se tutto quello che sappiamo è sbagliato? Il sentirsi persi, come caduti in una trappola.

Ripensano a quando non erano così e vorrebbero scappare e lasciarsi tutto alle spalle. I due hanno un solo modo per evadere che drammaticamente è proprio quello che li ha precipitati in questa desolante condizione, la droga.

La canzone si muove e si sviluppa attraverso un giro di accordi di chitarra che rievoca le suggestioni del Grunge e della musica Emo, con un senso perenne di sconsolatezza espresso dal timbro del cantante che sembra tirare le somme sulla drammatica situazione. Anche il video che accompagna il singolo ha lo stesso mood.

La clip è un'animazione a cui il testo sembra fare da sottotitolo. Le immagini sono di degrado e mostrano ragazzi chiusi in una specie di "casa del buco" in cui i disegni si animano come in un trip psichedelico.

Una canzone dal sapore molto malinconico, ma che dipinge in maniera tristemente veritiera la condizione di tantissimi ragazzi.