LORD SONNY THE UNIFIER - Howl

12.12.2022

In molte culture come quella dei nativi americani o quella scandinava, il lupo ha valore ed un significato specifico. Per gli indiani americani il lupo rappresenta una guida. Abbiamo tutti in noi qualcosa del lupo, del suo spirito coraggioso, ma che sa essere anche saggio e prudente. 

Coltivare questi aspetti, secondo la loro cultura, ci aiuta ad affrontare le difficoltà della vita. Nella cultura scandinava e in particolare quella norvegese, troviamo Fenrir, un gigantesco lupo nato dall'unione tra il Dio Loki e la gigantessa Angrbooa. Ad ogni modo è innegabile la nobiltà di questo canide che vive libero nella natura. 

Pensare di tenere un lupo in una gabbia rappresenta una follia che porterà l'animale, selvaggio per natura, a riversare la sua rabbia contro chi lo ha tenuto prigioniero alla prima occasione possibile.

Questa piccola divagazione di origine zoologica è un pretesto scherzoso per presentare il nuovo singolo del cantante Lord Sonny The Unifier.

Il brano in questione si intitola, appunto, Howl ossia ululare. Il brano è una strana ed energica canzone che sembra unire insieme Beatles e Motorhead in un'attitudine vicina all'estetica punk. 

Il brano comincia in pompa magna con un intro di batteria molto energico a cui segue l'ingresso degli altri strumenti. Su tutti spicca la chitarra acustica che accompagna in modo deciso l'andamento del brano che cammina su tempi sostenuti. 


La canzone, che vede un massiccio uso delle tastiere è anche caratterizzata da vari suoni delle chitarre che si muovono tra distorsioni fuzz e hard rock. Il cantato in questo brano assume toni rochi che ci ricordano il buon vecchio Lemmy e nel corso della canzone la voce assume un timbro ferino, ululante, finalizzato all'imitazione di un lupo che dopo essersi liberato dal suo carceriere torna fiero ad intonare il suo canto alla luna.

La scelta del titolo del brano e delle modalità di esecuzioni dello stesso sono state influenzate dal periodo più intenso della pandemia da covid, quando ci siamo trovati tutti costretti a casa per via del lockdown. Il brano infatti è stato concepito proprio in quel frangente, e anche se con toni ironici, vuole esprimere quella particolare condizione di segregazione obbligata e di sofferenza.

Il video che accompagna l'uscita del singolo è altrettanto sopra le righe ed esuberante come la canzone stessa. Nella clip il cantante appare in diversi fotogrammi con degli occhi finti stralunati e la bocca piena di sangue, mentre in altri lo vediamo in atteggiamenti simili a quelli di un lupo mannaro dei film anni '80, intento ad ululare davanti al fuoco acceso all'aperto.

Un brano bizzarro, con un gran bel tiro ed una massiccia dose di ironia!