LORD SONNY THE UNIFIER - Don't Be An Asshole

16.12.2022

Ci sono alcune personalità nel mondo del rock che sono in grado di suscitare un particolare tipo di attrazione nei loro confronti che non è determinata esclusivamente dal tipo di musica proposta, ma è piuttosto un insieme di fattori che rendono quell'artista meritevole della nostra attenzione e ammirazione. 

Allo stesso modo in cui proviamo un'istantanea simpatia e sintonia con una persona che incontriamo per la prima volta, alcuni musicisti riescono a coinvolgerci e a conquistarci fin dal primo ascolto. 

Forse perché ritroviamo nella loro musica un nostro discorso interiore ininterrotto che ci accompagna da sempre o più semplicemente perché riscontriamo una certa familiarità nel linguaggio musicale di quel particolare artista.

Un musicista che suscita in noi questo tipo emozioni è sicuramente Lord Sonny The Unifier che con il suo ultimo singolo intitolato Don't Be An Asshole fa di nuovo centro.

La canzone che stiamo prendendo in esame è il secondo singolo editato dall'artista, che anticipa l'album di prossima uscita intitolato America's Newest Hitmaker. Il primo singolo Howl ci aveva già conquistato con il suo sound fatto di chitarre elettriche di matrice rock e l'originalità dei suoi arrangiamenti.

Con Don't Be An Asshole rimaniamo su lidi squisitamente rock con un tempo incalzante in cui le chitarre giocano nuovamente un ruolo principale. Il riff che apre il brano ci indirizza subito al mood sprezzante della canzone e ci trascina fin dalle prime note in un contesto musicale ispirato dal rock anni '80. 


Il ritornello del brano è molto orecchiabile e l'amalgama basso e batteria risulta dinamica ed accattivante. Il groove del brano è arricchito da alcuni suoni che sembrano provenire da un film di fantascienza ed il video ufficiale della canzone va effettivamente in quella direzione.

L'intera clip infatti sembra un vero e proprio omaggio ai film horror e di fantascienza dagli anni '20 fino ai '70. Nel video il cantante è circondato da immagini tratte da diverse pellicole tra le quali figura la prima apparizione sul grande schermo del Mostro della Laguna, ma anche il Nosferatu di Mourna.

La notte dei morti viventi e molti altri film in cui creature giganti distruggono la città, L'immaginario creato per la realizzazione di questo brano affonda quindi le sue radici nelle atmosfere che questi vecchi film sapevano creare nonostante la realizzazione degli effetti speciali fosse ancora ad uno stadio primordiale.

Probabilmente è questo spirito un po' ingenuo e genuino a farci apprezzare questo brano che ci conquista per la sua immediata semplicità che risulta in ultima analisi grandiosa.